sabato 31 dicembre 2011

Crema di lenticchie al curry...e buon anno!



Ed eccoci all'ultimo post dell'anno, all'ultima ricetta da condividere...quasi quasi lo faccio un piccolo bilancio di questi primi nove mesi della mia vita da blogger...

Vediamo potrei dire quanto è stato bello conoscere persone nuove?...no scontato e retorico!!

Potrei raccontare delle soddisfazioni che mi ha regalato?...no, l'autocelebrazione non fa mai simpatia!

E se dicessi quanto mi piace passare a salutare le nuove amiche e leggere di loro?...Naaa, ma a chi vuoi che fr...importi?


Vabbè allora solo GRAZIE a chi, come me, in questo anno si è divertito a cucinare, sperimentare, pasticciare, cestinare e...la cosa più importante , mangiare!

Felice anno nuovo a tutti!!




Un modo un pò diverso di gustare le lenticchie...direttamente dal retro della confezione, e voilà!

Crema di lenticchie al curry
  • lenticchie rosse decorticate 250 gr
  • 2 scalogni
  • un cucchiaio di olio evo
  • una noce di burro
  • due spicchi di mela
  • 1 lt di brodo vegetale bollente
  • un cucchiaino di curry
Rosolare gli scalogni nell'olio e burro, unire i due spicchi di mela tagliati a dadini,
irrorare con il brodo bollente e portare ad ebollizione.

Aggiungere le lenticchie, un cucchiaino di curry, coprire e cuocere per 8 minuti o fino a quando le lemticchie non risulteranno morbide, all'incirca 15' dal bollore.

Servire con fette di pane abbrustolito e profumato all'aglio, e per me che non amo particolarmente l'aglio questo è stato il passaggio più critico, ma è sicuramente quello che dona a tutta la zuppa una marcia in più!




FELICE 2012

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giovedì 29 dicembre 2011

Lasagne con lenticchie

Ed eccoci a pensare all'anno che se ne è andato via...non ho mai amato particolarmente l'ultimo giorno dell'anno.

Mi ricordo il rituale a cui ero sottoposta ogni notte del 31 allo scoccare della mezzanote...no, non perdevo nessuna scarpetta, e neanche mi ritrovavo a cavalcioni di una zucca...no era ben altro.

La mia mamma tirava su la tapparella del balcone, faceva disporre mio fratello, me e mia sorella davanti e ci diceva: " Bambini guardate bene, adesso l'anno vecchio se ne và e arriva l'anno nuovo..."

E io mi sforzavo, ma davvero cercando di vederlo questo vecchio che andava, ma NIENTE!

E la mia mamma insisteva "Guarda , guarda, lo vedi passare? Se ne và con un sacco sulle spalle pieno di cose brutte!"

Mai visto niente di più di un cielo pesto e poi di colpo scoppi, botti, scintille e bengala, ma questo famoso vecchio, mai visto...

Dopo questa frase ne seguiva sempre un'altra: " Adesso fate i buoni propositi per l'anno nuovo!"

Buoni propositi a 7/8 anni??? ...non ruberò più le caramelle dalla credenza, non mangerò di nascosto il latte in polvere della mia sorellina, e...boh??...
"Mamma, ma che devo dire?"
-Ma quello che vuoi...di essere più brava e buona.

...Hmmmmm, mi sa che il capodanno non mi è mai piaciuto, non lo capivo, così come non lo capisco ora, è una convenzione, una relatività, ma cosa finisce se anche il tempo è un'invenzione degli uomini??

E così io il 31 non lo festeggio...molte volte me ne sono andata a dormire anche prima della mezzanotte...oggi al massimo aspetto con i familiari, spesso anche già in pigiama, sbadigliando di noia di fronte alla tv...ad ognuno le sue...a me il 31 dicembre non piace!!

Ma visto che le tradizioni sono tradizioni, ho pensato ad un bel modo per utilizzare le lenticchie, con tutto il loro fardello di buoni auspici e abbondanza e prosperità, niente zampone, per loro, ma una bella lasagne!

E...BUON ANNO






Lasagne con lenticchie
Cucinare Bene n°1-2009
( per 6 persone)
  • sfoglia fresca all'uovo 250 gr
  • lenticchie secche 250 gr
  •  salsiccia 250 gr
  • funghi porcini secchi 100 gr
  • pecorino romano 60 gr
  • cipolle piccole 2
  • carota 1
  • sedano mezza costa
  • prezzemolo
  • vino bianco 30 ml
  • olio evo 40 ml
  • brodo vegetale 400 ml
  • burro 60 gr
  • farina 30 gr
  • pepe
  • sale
Preparare le lenticchie, io evito di tenerle in ammollo e le cuocio nella pentola a pressione.
Dopo averle sciacquate versarle nella pentola a pressione con la carota raschiata, la cipolla sbucciata intera e il sedano lavato.
Unire acqua in abbondanza e cuocere dall'inizio del fischio per 30 minuti, altrimenti in una pentola tradizionale, cuocere almeno 90 minuti.

Ecco le lenticchie per il cenone, ma noi ne lasciamo un pò per farne altro.


Mettere i funghi in ammollo in una ciotola, con acqua tiepida almeno 15 minuti.

Sbucciare la cipolla, tritarla.
Versare in una casseruola l'olio, scaldarlo, unire la cipolla e far rosolare un minuto, aggiungere la salsiccia sbiciolata e rosolare 5 minuti.
Scolare i funghi, aggiungerli e far insaporire ancora 5 minuti.

Bagnare con il vino e fare evaporare.

Coprire e cuocere per 5 minuti.

Scolare le lenticchie, aggiungerle nella casseruola con gli altri ingredienti, mescolare e fare insaporire 5 minuti.

Se occorre aunire qualche cucchiaio di acqua di cottura delle lenticchie.

Salare, pepare, cospargere di prezzemolo tritato e togliere dal fuoco.


Preparare una besciamella leggera.
Sciogliere 40 gr di burro in un tegame, versare la farina, mescolando, bagnare con il brodo caldo, mescolare bene per evitare di fare grumi.

Cuocere 10 minuti a fuoco basso.


Preriscaldare il forno a 180°.

Imburrare il fondo di una pirofila , versare qualche cucchiaio di besciamella.
Disporre uno strato di sfoglia all'uovo.

Versare una parte del condimento, cospargere di pecorino grattugiato, stendere un velo di besciamella.

Proseguire realizzando gli altri strati, fino a esaurimento degli ingredienti.

Terminare con la besciamella, cospargere con un pò di pecorino e qualche fiocchetto di burro.


Infornare 30 minuti, controllando la cottura.
La pasta dovrà risultare tenera , il condimento morbido.

Decorare con qualche ciuffo di prezzemolo.






                    
 Con questa ricetta partecipo al contest Strati su strati



con questa ricetta partecipo al contest di fashion flavors cooking



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Luca e Sabrina



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martedì 27 dicembre 2011

Torretta di cialde di polenta alla crema di funghi

Cosa c'è di meglio che prepararsi una polenta fumante con un abbondante sugo di carne e salsiccia?
E infatti questo è stato il pranzo della domenica, ma come non approfittare di quella meravigliosa polenta per provare qualche altra cosa??
Una torretta di cialde di polenta!!

Devo riconoscere il merito della bontà di questa polenta alla farina, acquistata nel mulino ad acqua visitato a Loro Ciuffenna...peccato averne preso solo un chilo, è davvero speciale.



Cialde di polenta alla crema di funghi
( Per questa ricetta non riporto quantitativi, regolarsi secondo il proprio gusto e necessità, con le quantità di ricotta e funghi si farciscono 3 porzioni abbondanti o 4 medie)
  • polenta
  • funghi misti puliti 250 gr
  • prezzemolo
  • olio
  • sale
  • ricotta 250 gr
  • pecorino grattugiato
  • besciamella
Se avete deciso di preparare la polenta per il pranzo, non appena è pronta versatene un cucchiaio e allargatelo su un tappetino in silpat o un foglio di carta forno, formando un cerchio del diametro di 8/9 cm.
Proseguire fino ad avere un numero sufficiente di dischetti.

Cuocere, anzi far asciugare, in forno a 180° per 15 minuti.

Al termine staccare delicatamente, far raffreddare e tenere da parte.

Versare in una padella dell'olio, unire i funghi e lasciar cuocere, coprendo con un coperchio, aggiustare di sale e fare ritirare quasi tutta l'acqua che avranno emesso.

Versare i funghi in un  robottino e tritare fino ad avere una consistenza cremosa.

Prendere la ricotta e farla sgocciolare, lavorare con una forchetta e unire metà del composto di funghi e qualche cucchiaio di pecorino grattugiato.

Nel frattempo preparare la besciamella come descritto qui, non appena è pronta unirvi l'altra metà del composto di funghi, girare bene .

In un pirofila monoporzione versare un paio di cucchiai di besciamella e poggiare un dischetto di polenta, fare uno strato con la ricotta ai funghi e posizionare un altro dischetto di polenta, continuare fino ad esaurire gli ingredienti e ad avere un'altezza adeguata.

Terminare con la besciamella.


Passare in forno a 180° sotto il grill per 15 minuti.


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Note: i dischetti di polenta si possono preparare in anticipo e conservare in frigo in una pellicola per due giorni, non ho provato a surgerarli, ma, secondo me, si potrebbero conservare anche così!








Con questa ricetta partecipo al contest Strati su strati


Con questa ricetta partecipo al contest di loveatfirstbite di giulia



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venerdì 23 dicembre 2011

Buon Natale

Auguri
auguri a chi passa di qui
a chi ci torna
a chi dà solo una sbirciatina
a chi trova le mie ricette banali
e a chi trova le mie chiacchiere noiose

Auguri
a chi ho conosciuto virtualmente
e a chi ho conosciuto davvero
Auguri di cuore a tutti
tutti coloro che hanno condiviso
partecipato, sostenuto
questa mia avventura

Auguri a chi amo
e auguri a chi non conosco

Auguri ai miei amici
nuovi vecchi
di ritorno o ormai persi

Auguri di serenità
di cuore

Loredana




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mercoledì 21 dicembre 2011

Il sapore del Natale

Per me, così come per molti ,
i ricordi più belli legati al Natale risalgono alla mia infanzia.

La mia è stata un'infanzia felice, vissuta in una famiglia normale, con due genitori attenti e affettuosi che hanno sempre messo la famiglia al primo posto, e un fratello e una sorella con cui ho condiviso grandi risate e tremende liti.

Anche io ho un ricordo particolare legato al Natale, un ricordo così intenso e profondo, che niente me lo potrà portare via.

L'ambiente è quello di un appartamento negli anni '80...inizi anni '80.

Pomeriggio della vigilia di Natale.

La mamma è ai fornelli, cucina, frigge, spadella e suda.

Io sono seduta su una sedia, con un gomito sul tavolo e la testa sostenuta dalla mano, un pò annoiata e un pò trepidante...è pur sempre la vigilia di Natale e aspetto i doni, ma ancora di più la gioia del donare i miei regalini , comprati e nascosti con cura nell'armadio in disordine, tra magliette arrotolate e pantaloni alla rovescia.

Ma è ancora presto e non so cosa fare...chissà dove saranno mio fratello e mia sorella, nel mio ricordo non li vedo, mentre continuo ad esserci io in cucina con mia madre...la tv trasmette l'ennesimo episodio di Happy Days e io sorrido e quasi mi innamoro di Richie Cunningham, ma forse anche di Fonzie...in fondo è simpatico anche se un pò bullo.

Però mi annoio...la mamma mi guarda, tra un merluzzo fritto e le vongole da sgusciare:"ma perchè non uscite un pò??...Ginoooo!!! (il mio papà) Dai esci con Loredana, così posso finire di preparare".
-Allora Dadà, usciamo, andiamoci a fare una bella passeggiata.

Controvoglia indosso cappotto sciarpona e cappello  e esco dal tepore e profumo della mia casetta nel buio di un quartiere di periferia, chissà perchè anche il freddo era più freddo nella mia infanzia.

Niente luminarie, all'epoca, poche vetrine illuminate, e quei pochi negozi già con la saracinesca abbassata.
"Andiamo in centro, va bene, Dadà? E sai che facciamo? Contiamo tutti gli alberi di Natale che vediamo!"

E iniziamo ad andare io e il mio papà, mano nella mano, con il naso per aria a rubare il calore delle finestre accese con gli alberi illuminati dietro, che tanto stasera è la vigilia e si può anche non pensare alla bolletta.

Avanziamo, passo dopo passo, verso il centro, mi piace il buio di dicembre, la luce dei lampioni quasi non ce la fa, ma ci sono gli alberi di Natale, li vedo, li conto.
"Papà, guarda quello che bello! Che belle luci!!"
"Papà, eccone un altro, ma come è grande!"

E poi gli odori, qualcuno prepara la brace per l'anguilla, qualcuno ha già iniziato ad arrostirla, il profumo si spande intorno...inizio ad avere l'acquolina e sono pure un pò stanca.

"Papà, torniamo a casa ? ( saranno tornati i mie fratelli)"
"Si, si ora andiamo, ma aspetta compriamo un pò di frutta martorana...guarda questa come è bella, dai prendiamone una per la mamma".
E con l'ultimo acquisto della vigilia, che non poteva che essere una golosità, conoscendo mio padre, ci riavviamo verso casa, sempre mano nella mano, sempre naso in su per annusare e occhi spalancati sulle luci colorate.

Oramai il tempo è trascorso, non vedo l'ora di rientrare a casa, con l'albero acceso e i pacchettini da tirare fuori,quasi mi viene la voglia di correre, ma alla fine arriviamo.

Entriamo e finalmente il profumo del Natale mi avvolge...respiro a pieni polmoni, ecco , questo è il Natale, ha questo odore, e già ne pregusto il sapore...ci sediamo a tavola, siamo tutti elettrizzati e io non riesco a mangiare quasi nulla, quasi...non ho mai rinunciato, neanche negli anni a venire, a quella che per me è la ricetta di Natale , un contorno arricchito che non so da chi è stato inventato, nella mia famiglia, ma che noi figli abbiamo ereditato e tramandato e che non manca mai sulla tavola della vigilia, altrimenti non è Natale.

Peccato che oggi gli alberi non li conti più nessuno.



I finocchi al formaggio
( per 4 persone)
  • 6 finocchi
  • 500 ml latte fresco
  • 50 gr burro
  • 200 gr fontina valdostana
  • sale
Mondare i finocchi, tagliarli a spicchi e lavarli.
Farli sgocciolare bene.

In una larga casseruola sciogliere il burro e versarvi i finocchi, cercando di non sovrapporli troppo, far soffriggere brevemente e coprire i finocchi con il latte, aggiustare di sale e lasciar cuocere fino a quando il latte non sarà quasi completamente assorbito.




Spegnere il gas e ricoprire i finocchi con fettine di fontina, coprire con il coperchio e lasciare che il calore stesso fonda il formaggio.



A questo punto scoprire, annusare e gustare e...Buon Natale, da Gino e Dadà!



Con questa ricetta partecipo al contest di Ficoseccouvapassa



e al contest di Spireat


e al contest di Tina in cucina




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lunedì 19 dicembre 2011

Casette di pan di zenzero, omini e...non sono un geometra!

Bisogna accettare i propri limiti.

Occorre saper riconoscere le proprie mancanze e incapacità, anche quando si pensa di essere onnipotenti e infallibili...per il dono dell'ubiquità , mi sto attrezzando!!

Certo non è piacevole sentirsi sconfitti da una valanga di glassa e vedersi già sepolti sotto una lapide di pan di zenzero...ma che ci posso fare?

Vabbene l'entusiasmo, vabbene il saper fare, ma qui ci vuole altro, ben altro, un diploma da geometra, come minimo, o una laurea in ingegneria, che sarebbe il massimo, ma visto che i miei studi sono andati in tutt'altra direzione, pazienza!

Questo è il risultato unico e , probabilmente, non ripetibile!!

E voi  di quale disastro vi siete macchiati???


Pan di zenzero!!
( ricetta presa da Coockaround di Lillaria)
  • 800 gr farina
  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
  • 2 cucchiaini di cannella
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • 1/2 cucchiaino di polvere di chiodi di garofano
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • pizzico di sale
  • 200 gr di burro
  • 200 gr di zucchero
  • 300 gr di miele
  • 2 uova
Lavorare il burro a crema, con lo zucchero.
Una volta ottenuta una massa montata unire le uova, uno alla volta e far assorbire bene prima di aggiungere il successivo, unire alla fine il miele.

Al composto unire la farina, le spezie e il lievito.
Lavorare bene, formare una palla , avvolgere in una pellicola e tenere in frigo per almeno un'ora.

Stendere una sfoglia alta 4 mm. e ritagliare le varie parti o i biscotti.

Cuocere in forno caldo a 180° per 12'.
 

Per unire le varie parti e decorare gli omini preparare una glassa con 1 albume d'uovo mescolato a 250 gr di zucchero a velo e 1 cucchiaio di succo di limone, nel caso fosse troppo liquido unire altro zucchero a velo.











R adesso un altro piccolo appello...vi ricordate dei bambini Vara??


Adesso c'è un'altra bella iniziativa per continuare a sostenerli per tutte le info passare da Rosy
che iniseme alla community di Cucina Italiana  hanno pensato di realizzare un calendario...continuiamo a dare il nostro contributo e A NATALE SI PUO' FARE DI PIU'.

Per tutti i riferimenti rimando al post di Rosy


Con questa ricetta partecipo al contest di Panna , cioccolato e fantasia (dietro piccolo incitamento, grazie!!!)




e al contest di SpirEat

con questa ricetta partecipo al contest di Dolci Armonie







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venerdì 16 dicembre 2011

La cotognata....Golosità n°2

Ed eccoci al secondo capitolo GOLOSITA'.

Un'altra idea golosa, appunto, da regalare o regalarsi, potrebbero essere le gelatine di cotognata.

Si , lo so che adesso non è più tempo di cotogne, ma , il prossimo anno, ci si può iniziare a pensare già da ottobre e il successo è garantito...e lo stress diluito, che non guasta!

Ricetta improvvisata leggendo in rete le migliaia di versioni esistenti...io ho fatto così:


Gelatine di cotogne
  • 4 mele cotogne (circa un chilo e mezzo)
  • zucchero semolato



Lavare bene le mele cotogne, rimuovendo la peluria che le ricopre, posizionare in una pentola e coprire di acqua fredda, portare a bollore fino a quando non risulteranno morbide , provare con i rebbi di una forchetta, se penetrano facilmente, sono pronte.

Scolarle e farle raffreddare, conservare un pò di acqua di cottura.

Aprire le cotogne, liberarle del torsolo, ridurle a pezzetti e frullare con un minipimer, fino ad avere una consistenza cremosa.
Versare in una pentola aggiungere 700 gr di zucchero per chilo di frutta cotta, unire un mestolo di acqua di cottura e far bollire fino a che la gelatina scenderà con difficoltà dal cucchiaio di legno, un'ora circa.

A questo punto versare su della carta forno, posizionata in una forma rettangolare e lasciare asciugare all'aria, avendo cura di voltare l'impasto dopo uno o due giorni.

Una volta asciugato abbastanza da poter essere manipolato, iniziare a tagliare con le formine e rotolare nello zucchero semolato.

Lasciar asciugare ancora per alcuni giorni, non chiudere in barattoli ermetici, altrimenti tenderanno a tirare fuori dell'acqua, una volta sicuri che siano bene asciutte conservare in barattoli di vetro e resistere alla tentazione di mangiarle tutte prima di Natale.




 
Invio questa ricetta partecipo alla raccolta I dolci con le mele di Aboutfood



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