Non ho mai capito perché i cavoletti di Bruxelles siano così poco apprezzati, almeno dalle mie parti.
Credo di non averli mai assaggiati da bambina, nessuno me li ha mai proposti, ma penso che se anche fosse accaduto , non li avrei graditi.
Con il passare degli anni ho iniziato a dargli una possibilità, ma la svolta c'è stata questo inverno , li preparo spesso per portarmeli per pranzo, appestando tutto l' ufficio in cui lavoro , ma sono davvero comodi e gustosi.
Ho scoperto un ulteriore modo per prepararli e, soprattutto, ho capito che più cuociono, più avranno un odore intenso , ben vengano i cavoletti, ma con meno puzza.
Questa ricetta permette di ottenere un piatto unico, vegano e speziato, io l' ho trovata sul blog La ragazza delle spezie 1982.
Curry di cavoletti di Bruxelles
Per due porzioni medie o una abbondante
- 200 / 250 g cavoletti di Bruxelles
- 1 cipolla tagliata finemente
- 1 pomodoro grande o 7/8 pomodorini
- olio extravergine d'oliva
- 2 spicchi di aglio tritati
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- ½ cucchiaino di curcuma
- ½ cucchiaino di peperoncino ( omesso)
- ½ cucchiaino semi di finocchio
- 1 cucchiaino coriandolo in polvere
- 150 g piselli o 2 patate
- sale
- 200 g tofu ( se lo trovate il tipo velluto)
- 1 cucchiaio succo di limone
- sale pochissimo
- 1 cucchiaio di senape ( un cucchiaino nella ricetta originale )
- Curcuma un pizzico solo per dare il colore
- 200 g patate al vapore
- 250 g carote al vapore
- Piselli in scatola
- q. b. Aceto balsamico
Questa volta una serie di coincidenze mi ha portato a realizzare la prima vignarola della mia vita.
La vignarola è un piatto tipico della cucina laziale che si realizza in primavera con i prodotti dell' orto, cipollotti, fave, piselli, asparagi, carciofi, mentuccia romana
Cristiana "Una cuoca per casa"su Instagram, ha postato la sua ricetta e io ho avuto la fortuna di ritrovarmi con quasi tutti gli ingredienti in casa e ho voluto provarci.
Ho
Poi c'erano gli asparagi da pulire e cuocere, i piselli da bollire e infine le fave... Ad un certo punto mi è apparso chiaramente il motivo per cui non avevo mai preparato questo piatto, solo per prepararlo avrò impiegato due ore, ma il risultato mi ha ripagato ampiamente.
Il suggerimento che mi sento di darvi è quello di organizzarvi o farvi dare una mano dagli ad altri membri della famiglia.
La ricetta ve la riporto così come l' ho realizzata, seguendo le indicazioni di Cristiana , ma siate elastici io avevo poche fave e certamente meno piselli di quelli riportati in ricetta, va bene lo stesso, l' importante è ritrovare i sapori e i profumi della primavera.
Vignarola
Dose per 4 persone
- 300 g fave
- 300 g piselli
- 2 carciofi romaneschi ( io non li avevo e ho usato dei cuori di carciofo congelati)
- 1 cipollotto fresco
- 1 spicchio d'aglio
- 500 g asparagi
- 200 g guanciale
- Olio extravergine d'oliva
- Sale
- Pepe
- Mentuccia fresca
Dopo una settimana di dieta vegetariana, proposta dalla figliola, una schifezza da quasi fast food ci stava proprio bene.
E così la scelta è caduta sugli anelli di cipolle che, lo confesso, non avevo mai provato come accompagnamento ai famosi panini superfarciti.
Ho utilizzato delle cipolle dorate, non troppo grandi, ma il risultato c'è stato.
La ricetta viene da qui.
Anelli di cipolle fritti
Per 4 porzioni
- 4 cipolle dorate
- 90 g farina 00
- ½ cucchiaino di lievito istantaneo per torte salate ( si può omettere)
- 1 uovo
- 100 ml latte
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- sale
- Olio di arachidi per la frittura
Avevo già provato una ricetta qui , ma i tempi eccessivi di cottura mi avevano raffreddato l'entusiasmo.
Per fortuna ho trovato questa ricetta che permette di ridurre notevolmente i tempi dando prima una leggera bollitura alle fette di sedano rapa.
La ricetta é gustosa e sazia sufficientemente, ma non lesinate sugli aromi per avere un risultato appagante.
La ricetta viene da qui.
Arrosto di sedano rapa all'arancia e patate
Dose per 3/4 persone
- 1 sedano rapa
- 4/5 patate
- Succo di mezza arancia
- Mezza arancia pelata a vivo
- Rosmarino
- Salvia
- Sale
Bucce di fichi d'india in agrodolce.
Ricetta per una porzione
- buccia di 4 fichi d'india
- mezza cipolla rossa di Acquaviva
- Sale q.b.
- Olio extravergine d'oliva 3 cucchiai
- Aceto di vino bianco 2 cucchiai
- Zucchero di canna 1 cucchiaio raso
- Peperoncino
Portare a bollore dell'acqua salata e immergervi le bucce, cuocere due minuti dalla ripresa del bollore.
Sgocciolare e tagliare a striscioline.
In una padella versare l'olio, poco peperoncino e la cipolla affettata sottilmente, lasciare ammorbidire a fuoco dolcissimo, unire le bucce e cuocere per un paio di minuti, aggiungere l'aceto in cui avrete disciolto lo zucchero e proseguire per qualche altro minuto.
Servire freddo.
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Ricetta presa dal blog Pasticci e pasticcini - Mimma blog.
Fa caldo, siamo felici di trascorrere le giornate all'aperto e la voglia di cucinare è davvero pochissima, ma non potevamo lasciarvi senza il consueto appuntamento con la cucina regionale e così abbiamo pensato di darvi degli spunti per utilizzare prodotti tipici di ogni regione in modo veloce e fresco.
Oggi , noi de L'Italia nel Piatto vi stuzzicheremo la curiosità e l'appetito raccontandovi di eccellenze da utilizzare semplicemente nelle nostre cucine.Quasi senza accendere il gas ;-)
Qui trovate le regioni partecipanti ( in formazione leggermente ridotta, ma il caldo colpisce ancora!)
Valle d'Aosta:
Piemonte: Pesche al cioccolato 2.0 http://alterkitchen.it/2015/07/16/pesche-al-cioccolato-2-0/
Trentino-Alto Adige:Insalata di cavolo cappuccio e mela al cumino
http://www.afiammadolce.ifood.it/2015/07/insalata-di-ca…ppuccio-e-mela.html
Friuli-Venezia Giulia: non partecipa
Lombardia: non partecipa
Veneto: non partecipa
Emilia Romagna: Insalata di pesche con songino, noci e Parmigiano Reggiano http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/07/insalata-di-pesche-con-songino-noci-e.html
Liguria: insalata di pasta e polpo http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/07/litalia-nel-piatto-piatti-freddi-e.html
Toscana: Prosciutto e fichi con gelato al tartufino del Mugello
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/07/prosciutto-e-fichi-con-gelato-al.html
Marche: non partecipa
Umbria: Fagiolini all'agllio e mentuccia http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/07/fagiolini-allaglio-e-mentuccia.html
Abruzzo:Insalata di patate e rucola http://ilmondodibetty.it/insalata-di-patate-e-rucola/
Molise: Insalata con caciocavallo di Agnone, frutta secca e miele di castagno
http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/2015/07/insalata-con-caciocavallo-di-agnone.html
Lazio: non partecipa
Campania: non partecipa
Basilicata: non partecipa
Puglia: non partecipa
Calabria: Antipasto freddo alla calabrese http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/07/antipasto-freddo-alla-calabrese.html
Sicilia: non partecipa
Sardegna: non partecipa
Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/
Per quanto riguarda il Molise, ho voluto rendergli omaggio utilizzando uno dei suoi prodotti di punta: il caciocavallo.
Il caciocavallo è un formaggio prodotto con latte vaccino e prodotto tipico molisano.
È un formaggio originario del comune montano di Agnone fin dai tempi della Magna Grecia. L’usanza di appenderlo a cavallo di una pertica, denota una tecnica produttiva comune nel Meridione italiano.
Il latte crudo viene riscaldato alla temperatura di 36-38° e addizionato con caglio in pasta di agnello o di capretto. La cagliata, presamica, viene rotta in due fasi: la prima in modo grossolano, la seconda, dopo una breve sosta, alle dimensioni di un chicco di mais. Estratta una parte del siero, la si riscalda a 65° per poi riversarla nella caldaia, sopra la pasta depositata sul fondo. Ad acidificazione avvenuta, si estrae la pasta, la si taglia a fette sottili e si procede alla filatura con acqua a 85°. La formatura avviene a mano e la salatura è in salamoia, per un periodo variabile di 12-20 ore.
Dopo una breve maturazione di 20 giorni, le forme devono stagionare, spesso in grotte naturali, per un minimo di tre mesi.
La crosta è dura e sottile, di colore paglierino nelle forme di breve stagionatura, di colore marrone chiaro nelle più stagionate. La pasta è dura, compatta, untuosa, con piccole fessurazioni, di colore paglierino chiaro che varia d'intensità in base alla stagionatura.
Come produzione tipica molisana è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
Il caciocavallo di Agnone è inserito nell'arca del Gusto di Slow Food.( Notizie prese qui e qui )
INSALATA CON CACIOCAVALLO DI AGNONE, FRUTTA SECCA E MIELE DI CASTAGNO
Ingredienti per 2 persone
- 80 g insalata tipo iceberg o lattuga
- 100 g caciocavallo di Agnone semistagionato in una sola fetta
- frutta secca : noci, semi di zucca, mandorle , nocciole, pistacchi
- olio extravergine di oliva q.b. ( per me molisano)
- sale
- un cucchiaio abbondante di miele di castagno
Tagliare la fetta di caciocavallo a cubetti non troppo piccoli, circa 1,5 cm.
Disporli sull'insalata.
Cospargere a piacere con la frutta secca, aggiustare di sale e olio e , in ultimo versare un filo di miele di castagno e...BUON APPETITO.
Come per tutte le ricette semplici anche qui la differenza la fa la qualità dei prodotti utilizzati.
Ammetto la mia ignoranza e dico che queste erbe mi sono state regalate , è possibile, andando al mercato del sabato trovare ancora delle contadine che offrono erbe di vario tipo , presenti in primavera nei campi.
Il tema per questo nuovo appuntamento de L'Italia nel piatto è L'erba del vicino è sempre più verde, siete pronti a fare un giretto, ancora un pò ridotto, per (quasi) tutta l'Italia?
Seguiteci.
e il Molise con la Minestra di verdure campestri e fagioli
Minestra di verdure campestri, patate e fagioli borlotti
per 4 persone
- minestra campestre 300 g al netto degli scarti
- fagioli borlotti lessati 300 g
- patate 300 g
- olio extravergine di oliva
- peperoncino secco macinato
- aglio
- sale
Scolare bene e conservare l'acqua di cottura.
In una padella far scaldare abbondante olio con l'aglio e il peperoncino tritati finemente, versarvi le verdure e saltare fino a che siano ben insaporite.
Tagliare a cubetti di 1 cm le patate, pelate e lavate e sbianchirle nell'acqua delle verdure, facendo cuocere, dal bollore, per 4'/5'.
Scolare bene.
Scaldare dell'olio in una padella, versarvi le patate e farle rosolare fino a quando non formeranno una bella crosticina, salare.
Agiungere alle verdure, i fagioli e le patate, allungare con un mestolo di acqua delle verdure, coprire e cuocere per 5'.
Servire caldo.
Volendo è possibile gustare su un crostone di pane tostato e cosparso con scaglie di pecorino.
In realtà è stato un piatto preparato lo scorso anno e l'ho messo lì, in attesa, aspettando queste feste, pensando : poi la scrivo...il poi è diventato mai e ora la ricetta me la sono dimenticata.
Diciamo che me la sono dimenticata a metà, perchè, in effetti, le lenticchie sono quelle che prepara sempre la mia mamma la sera del 31 dicembre e io le faccio , immancabilmente, altrimenti non è San Silvestro.
Per le stelline di brisèe salata proverò a giocare un pò di fantasia, in fondo una brisèe è sempre una brisèe, quello che ho aggiunto è stata la forma e il parmigiano e sale per decorare
Allora siete sicuri di voler provare?
Prima di inizare il conto alla rovescia mettete su una pentola e preparatevi queste lenticchie, pare portino bene!
Lenticchie al burro
- 250 g lenticchie secche per me quelle di Santo Stefano di Sessanio
- carota
- sedano
- cipolla
- 50 g burro
- sale
In una padella far sciogliere il burro e versarvi le lenticchie sgocciolate dall'acqua di cottura.
Farle saltare e insaporire , aggiustare di sale se occorre.
Se dovessero risultare troppo asciutte unire poca acqua di cottura.
Stelle di brisèe salate
da una ricetta di E. Knam
- 165 g di farina 0
- 70 g burro
- 50 g acqua
- 1 tuorlo
- 80 g parmigiano grattugiato
- 10 g sale
- 1 albume , pepe nero e sale rosso per la finitura
Impastare con la punta delle dita unendo l'acqua e, appena gli ingredienti saranno incorporati in modo uniforme, formare una palla. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare in frigo per almeno 2 ore.
Trascorso questo tempo stendere la pasta allo spessore di 3-4 mm, ritagliare con delle formine per biscotti, spennellare con l'albume avanzato, leggermente battuto con la forchetta per far perdere la tensione.
Cospargere con sale rosso e poco pepe nero macinato al momento .
Cuocere in forno caldo a 160° fino a doratura.
Servire le lenticchie accompagnate dalle stelle di brisèe.
Mangiare rigorosamente con uno spillino per far arrivare la fortuna anche nel 2014.
Purtroppo ho cancellato un intero servizio fotografico dalla memory card convinta di avere già trasferito le foto sul pc, conclusione: abbiamo mangiato divinamente, ma di foto neanche una!!
Ho preparato altre due ricette, proprio perchè questo periodo è un pò strano, teoricamente avrei più tempo che in altri momenti, praticamente i minuti, le ore, le giornate mi sfuggono tra le dita e arrivo alla sera senza aver realizzato niente di quello che avevo pensato.
In compenso vivo in palestra, si sa quando entro, ma non si sa quando e come ne uscirò...si può intuire facilmente che mangiare e cucinare sia l'ultimo dei miei pensieri.
Epperò alle ricette di LaGreg è difficile resistere e ne avrei ancora un tre, quattro da provare, intanto ho sperimentato questa che l'ha portata ad essere la vincitrice del The Recipe-tionist, che poi è la preparazione di Fairies'kitchen.
Come sempre per questo "gioco" ideato da Eli-Fla, si copia , si ricopia e le ricette passano nelle cucine delle partecipanti, come succede tra vecchie amiche che si raccontano dell'ultimo piatto speciale preparato, facilissimo e di sicura riuscita.
Con questa ricetta è stato così ed è piaciuta così tanto che immediatamente mi è stata chiesta la ricetta.
Le polpette di zucchine ( senza feta)
per 18 polpette medie o 30 piccole
- 4 zucchine medie
- 100 gr di ricotta
- 1 uovo
- 2 cucchiai di parmigiano grattugiato ( 3 cucchiai in tutto)
- 1 cucchiaio di pecorino grattugiato ( omesso per allergia della figliola)
- 4 cucchiai di pangrattato
- sale e pepe
- menta ( per me erba cipollina fresca e foglie di basilico)
- farina
- olio per friggere ( se preferite farle fritte)
Trascorsa la mezz'ora strizzarle e versarle in un contenitore, unire la ricotta, l'uovo, il parmigiano grattugiato, il pangrattato e le erbe aromatiche tritate finemente.
Regolate di sale e pepe.
Mescolate bene gli ingredienti e formare delle palline leggermente schiacciate che passerete in un po’ di farina prima di friggerle oppure di cuocerle in forno fino a quando saranno dorate.
Io ho preferite passarle in forno, le ho posizionate su carta forno con un filo di olio evo, ho cosparso con un altro filo di olio e infornatpo a 180° forno ventilato fino a quando non sono risultate dorate, circa 30'.
Leggendo la nuova proposta di Leo ho pensato subito ad un' insalata da dedicare a Gabriele D'Annunzio che ha saputo vivere ed incarnare lo spirito della Belle Epoque:
un'insalata dannunziana.
Eppure D’Annunzio considerava poco estetico l’atto del mangiare al punto che si isolava per compiere questo rito e nella “stanza della Cheli”, al Vittoriale, insediò troneggiante capotavola al posto suo, e come invito alla sobrietà, il guscio vero della tartaruga (tranne testa e zampe che sono in bronzo) morta d’indigestione per aver mangiato in giardino troppe tuberose.
In quelle circostanze affidava gli onori di casa all’amante di turno, per ricongiungersi in seguito agli ospiti.
Per la sua tavola personale Gabriele preferiva carni fredde, cannelloni (di cui andava matto), patate fritte, cotolette. Ma cotolette come le sapeva fare l’Albina, la sua cuoca, alla quale scriveva il 19 aprile 1934: «da alcuni giorni m’è venuta una voglia pazza di certe costolette che tu mi facevi riducendo, a furia di battiture con un pestello di pietra, la carne più sottile di una buccia di banana, d’una crosticina di pane sfornato, d’una fetta di patata fritta, e magari di un’ostia consacrata dall’Arciprete Fava...». Le domestiche invece, in assenza della cuoca, gli avevano servito «costolette unte e bisunte, gonfie come rospi...»
Ma più di qualsiasi manicaretto, Gabriele era goloso di uova. «Mi contento di due uova al tegamino» scrive spesso quando non vuole sovraccaricare di lavoro la prediletta Albina. Se però gli viene servita una frittata, allora è felicità. «Cara Albina - le scrive in una domenica senza data - questa tua frittata, dopo tante altre frittate mediocri, è sublime. Te lo dice un conoscitore, che ha saputo fare le più belle frittate del mondo, cosicché alcune - per testimonianza di quel fesso di San Pietro - sono in Paradiso le raggianti aureole di Vergini martiri, se tu credi alla verginità. Accetta questo tenue segno di riconoscenza».
Insalata dannunziana
per una porzione
- lattughino da taglio 100 gr
- mandorle pralinate alla paprika 30 gr
- pecorino d'Abruzzo 60 gr
- crema di zolle sott'olio
- 1 uovo sodo
- olio extravergine d'oliva
- sale
Una volta pronte versare su della cartaforno e separare bene tutte le mandorle.
Preparare il condimento
In un mixer versare una porzione di zolle sott'olio, mezzo uovo sodo, altro olio se occorre e sale.
Frullare fino ad avere una consistenza cremosa tendente al liquido.
Tenere da parte.
Lavare ed asciugare il lattughino, versarlo in una ciotola, unire il pecorino tagliato a dadini di un centimetro di lato, le mandorle pralinate divise in due-tre parti, completare naappando con la crema alle zolle e terminare con una mimosa fatta utilizzando la metà del tuorlo avanzato.
Riferimenti bibliografici
http://www.ilgiornale.it/news/mia-cara-albina-d-annunzio-tavola.html
http://www.abruzzoservito.it/aurum-e-parrozzo-le-false-verita-su-dannunzio-nel-libro-di-enrico-di-carlo/
http://www.giulianovanews.it/2013/05/torino-gabriele-d%E2%80%99annunzio-e-l%E2%80%99enogastronomia-della-memoria/