lunedì 2 marzo 2015

Polpette di San Giuseppe e la tradizionale tavola di San Giuseppe di Riccia per L'Italia nel Piatto

 Noi de L'Italia nel Piatto questa volta abbiamo deciso di proporre piatti a base di pesce.

Qui trovate  (quasi) tutte le regioni, abbiate fede prima o poi ce la faremo ad uscire al completo:

Valle d'Aosta:  non partecipa

Piemonte: non partecipa

Trentino-Alto Adige: non partecipa
  
Friuli-Venezia Giulia: Sope di pes di Maran
 http://ilpiccoloartusi.blogspot.com/2015/03/sope-di-pes-di-maran-per-litalia-nel.html

Veneto: Bigoli in salsa di alici
http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/02/bigoli-in-salsa-di-alici.html

Lombardia: Risotto con filetti di pesce persico
http://kucinadikiara.blogspot.com/2015/03/risotto-con-filetti-di-pesce-persico.html

Liguria:  stocchefisce e bacilli  http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/03/litalia-nel-piatto-pesce-molluschi.html
   
Emilia Romagna: Quadrucci con le seppie http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/03/quadrucci-con-le-seppie.html

Toscana: Seppie in zimino
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/03/seppie-in-zimino.html

Marche: Alici arrosto o "a scota det"  http://lacreativitaeisuoicolori.blogspot.com/2015/02/alici-arrosto-o-scota-det-ricetta.html

Umbria: Baccalà alla Ceraiola http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/03/baccala-alla-ceraiola.html

Abruzzo: Tiella di alici http://ilmondodibetty.it/tiella-di-alici.html

Lazio: Timballo di alici e scarola
http://beufalamode.blogspot.com/2015/02/timballo-di-alici-e-scarola-per-litalia.html

Campania: Alici indorate e fritte 
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/03/alici-indorate-e-fritte.html

Basilicata: Alici alla scapece
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2015/02/27/alici-alla-scapece-sapore-di-casa/

Puglia: Linguine cu suche de pulpe de pète
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/03/cucina-pugliese-linguine-cu-suche-de.html

Calabria: Sicci chini cu u sucu  http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/02/sicci-chini-cu-u-sucu.html

Sicilia: Sarde a beccafico http://burro-e-vaniglia.blogspot.com/2015/03/sarde-beccafico.html

Sardegna: non partecipa

E il Molise con le Polpette di San Giuseppe

Ho pensato di raccontare di una Tavola tradizionale che si svolge a Riccia  a devozione di San Giuseppe poverello, il 19 marzo.

Tutto nasce da una leggenda:

Un uomo vecchio e povero girava di paese in paese chiedendo ricovero, ma tutti glielo negavano. Giunto proprio a Riccia, una di queste porte, finalmente, si aprì, ed il proprietario, seppure non benestante, divise con il poveretto quel poco che aveva di ceci, fagioli e fave. Il popolo riccese non tardò a riconoscere in questo viandante il falegname di Nazareth, dando così inizio alla tradizione.
 In genere, alcuni giorni prima nelle case di chi svolge la festa vengono allestiti degli altarini con una immagine del santo. Nelle famiglie dove ancora resistono marcate caratteristiche penitenziali la padrona di casa, o l'intero nucleo familiare, osserva nei setti mercoledì prima del 19 marzo uno stretto regime alimentare, non mangiando assolutamente carne.
 Il pranzo offerto agli ospiti e alla Sacra famiglia, impersonata da un uomo sposato (il San Giuseppe), da una donna  nubile (la Madonna) e da un giovane non sposato (il Bambino) è generalmente di magro, detto di scàmpere.
 Le pietanze servite sono 13. 
 Prima dell'inizio del banchetto vengono recitate in ginocchio alcune preghiere, in genere le sette allegrezze,  e poi, seduti a tavola, viene passato tra i presenti il primo bicchiere di vino ed il primo pezzo di pane che tutti i commensali devono assaggiare rigorosamente dopo i “santi”. A servire è la padrona di casa, anticamente scalza, aiutata in genere dalle figlie, che non partecipa però al convito e non siede neppure nella stessa tavola dei santi.

Gli alimenti sono quelli della cucina povera: il pane, per cominciare, che si ritrova "smollicato" nei maccheroni, come ripieno nei peperoni, e ancora nel baccalà e nei cavolfiori arracanati. I legumi, ceci, fagioli, lenticchie, conditi con olio extravergine di frantoio e segno di augurio e di abbondanza. Il baccalà, dalle sapidi carni, cucinato in tanti modi. Infine, i dolci, simbolo di agiatezza: riso con il latte e spolverata di cannella; agrodolce: denso impasto di mandorle e mosto cotto; biscotto con le uova da inzuppare nel robusto vino casalingo; e….cavezune: piccoli dolci sfogliati con un ripieno a base di ceci, l'espressione più alta e commovente della genialità gastronomica affinata generazione dopo generazione. 

Terminato il lungo pranzo si recitano di nuovo le preghiere e viene offerto ai "Santi" un cesto contente una pagnotta di pane, un assaggio delle pietanze servite e un numero dispari di cavezune. Successivamente inizia il via vai tra le abitazioni di persone, con profumati cartocci in mano che recano la consueta "devozione" ad amici e parenti. 
Info prese da qui


Polpette di San Giuseppe
Per le polpette:
  • 300 g tonno sott'olio
  • 4 uova
  • formaggio grattugiato
  • un ciuffo di prezzemolo
  • una manciata di mollica di pane
  • sale
  • farina di grano duro
  • olio per friggere
 Per il sughetto
  • un litro di passata di pomodoro ( possibilmente casalinga)
  • un bicchiere di olio extravergine di oliva
  • una cipolla
  • sale
 In una terrina amalgamare il tonno sgocciolato dall'olio, le uova, il pane sbriciolato, il prezzemolo tritato e abbondante formaggio grattugiato.

Con questo composto preparare delle polpette poco più grandi di una noce, infarinatele e friggetele in olio caldo.
Farle asciugare su della carta da cucina.

Preparare il sugo con l'olio, la cipolla affettata a velo , fatta soffriggere dolcemente, la salsa e il sale e lasciarvi insaporire le polpettine per alcuni minuti.
 





E qui in versione fingerfood



Vi ricordo sempre il nostro blog :
 L'Italia nel Piatto



SHARE:

16 commenti

  1. preparo le polpette di tonno con lo stesso impasto ma le cuocio nel forno, proverò questa versione al sugo, mi sembra buona!

    RispondiElimina
  2. Cara Loredana, mi toccherà copiarti anche quest'altra meravigliosa ricetta!!! Oppure potrei trasferirmi direttamente in Molise! Mi piace così tanto la vostra cucina...queste polpette sono una favola!!!!! Complimenti!!!

    RispondiElimina
  3. Una bellissima tradizione Lori, e delle polpettine che una tira l'altra! Bacioni a presto

    RispondiElimina
  4. Stupenda prefazione.....è un piacere leggere e conoscere queste tradizioni. Grazie!

    RispondiElimina
  5. ma che belle queste tradizioni Lory...bellissimo il rito del pranzo alla sacra famiglia!
    di queste polpette...ne mangerei chissà quante! bravissima!
    un bacione

    RispondiElimina
  6. bellissimo post, intriso di tradizioni e cose buone d'altri tempi, polpette semplici ma deliziose e con quel sughetto goloso che piace sempre a tutti! Complimenti!

    RispondiElimina
  7. Quante cose in comune trovo nella tua regione! Il rito delle 13 portate si ripete anche da me e pure LE sette allegrezze ( i setti allegrizzi ). Erano tempi in cui la condivisione regnava!
    Le polpette? Buonissime.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piacerebbe conoscere di più sulle 13 portate che di svolge dalle tue parti.
      Mi sai dire dove posso attingere qualche notizia?

      Elimina
  8. Che belle queste polpette, complimenti per il tuo post!

    RispondiElimina
  9. Una storia bellissima, le polpette buonissime e la presentazione in spiedino e bicchiere mi piace tantissimo! Braverrima!

    RispondiElimina
  10. la storia è bellissima e anceh la tradizione ma queste polpette sono super gustose e le voglio fare assolutamente!
    baci
    Alice

    RispondiElimina
  11. La tradizione ha sempre il suo fascino. Complimenti per la scelta della ricetta supergustosa!!!

    RispondiElimina
  12. Che belle tradizioni e che spettacolo di pI atto, complimenti. .

    RispondiElimina
  13. La tradizione di San Giuseppe è molto radicata anche nel salento ,dove ho partecipato piu' volte.Leggendo il tuo post mi sono trovato con la mente in questa usanza bellissima che unisce un po' tutto il paese.
    La ricetta che hai presentato poi è spettacolare d'altronde come tutti i tuoi piatti.
    A presto

    RispondiElimina
  14. Ma come fai a sapere tutte queste cose??? Provo un'invidia (buona!) profonda...La festa si svolge ancora in questo modo? Un bacio cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, Cristiana, la festa ancora oggi è molto sentita, soprattutto tra gli abitanti di Riccia, ho avuto la fortuna, da bambina di partecipare ad una tavola di San Giuseppe e ancora ne serbo il ricordo.

      Elimina

Lascia un tuo commento se ti fa piacere :) Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.

Template by pipdig