Chi meglio
del Vate può essere un degno testimonial della sfida di questo mese dell'MTC?
Leggendo la nuova proposta di Leo ho pensato subito ad un' insalata da dedicare a Gabriele D'Annunzio che ha saputo vivere ed incarnare lo spirito della Belle Epoque:
un'insalata dannunziana.
Con la sua
esasperata ricerca edonistica, ha anticipato il desiderio di fama e di
gloria dell’uomo di oggi, disposto a tutto pur di comparire sui giornali,
purché di lui si parli, nel bene e nel male.
Ha amato il
lusso, le raffinatezze , il piacere, le belle donne, la bella vita.
Ha amato lo
sfarzo, gli eccessi, anche e soprattutto nei rapporti con le donne che si
manifestava nell'arte della seduzione, anche a tavola.
I dolci
esotici, i vini speciali, i cioccolatini, i frutti rari, i bonbon sono
destinati ai riti di seduzione delle belle ospiti che il Vate accoglieva nella
stanza della Musica, fra sete orientali e lampade colorate.
Coccolava le
sue donne con cibi leggeri ed invitanti, con cioccolatini e marrons glacés di
cui era profondamente ghiotto.
Eppure D’Annunzio considerava poco estetico l’atto del mangiare al punto che si isolava per compiere questo rito e nella “stanza della Cheli”, al Vittoriale, insediò troneggiante capotavola al posto suo, e come invito alla sobrietà, il guscio vero della tartaruga (tranne testa e zampe che sono in bronzo) morta d’indigestione per aver mangiato in giardino troppe tuberose.
In quelle circostanze affidava gli onori di casa all’amante di turno, per ricongiungersi in seguito agli ospiti.
Per la sua tavola personale Gabriele preferiva carni fredde, cannelloni (di cui andava matto), patate fritte, cotolette. Ma cotolette come le sapeva fare l’Albina, la sua cuoca, alla quale scriveva il 19 aprile 1934: «da alcuni giorni m’è venuta una voglia pazza di certe costolette che tu mi facevi riducendo, a furia di battiture con un pestello di pietra, la carne più sottile di una buccia di banana, d’una crosticina di pane sfornato, d’una fetta di patata fritta, e magari di un’ostia consacrata dall’Arciprete Fava...». Le domestiche invece, in assenza della cuoca, gli avevano servito «costolette unte e bisunte, gonfie come rospi...»
Ma più di qualsiasi manicaretto, Gabriele era goloso di uova. «Mi contento di due uova al tegamino» scrive spesso quando non vuole sovraccaricare di lavoro la prediletta Albina. Se però gli viene servita una frittata, allora è felicità. «Cara Albina - le scrive in una domenica senza data - questa tua frittata, dopo tante altre frittate mediocri, è sublime. Te lo dice un conoscitore, che ha saputo fare le più belle frittate del mondo, cosicché alcune - per testimonianza di quel fesso di San Pietro - sono in Paradiso le raggianti aureole di Vergini martiri, se tu credi alla verginità. Accetta questo tenue segno di riconoscenza».
Difficile
separare D'Annunzio dalla sua terra, l'Abruzzo, anche nel cibo, il rapporto
tra d’Annunzio e il cibo abruzzese era nostalgico:la mentuccia, il cacio
marcetto, il pecorino talmente stagionato e duro da diventare lo
strumento del popolare gioco della ruzzola; e poi il brodetto caldo, cotto nel
tegame di terra e scarlatto di peperoni; le pizzelle, le uova cucinate
in un tegamino di coccio sui carboni ardenti, i maccheroni alla chitarra,
l’uovo con la pasta d’acciughe, la porchetta, i maccaroni co‘i ‘vongole,
i taralli di S. Biagio e la bottiglia del vino cotto, nonché il montepulciano
spillato dalle botti e il Parrozzo, dolce creato da Luigi D'Amico, a cui
il Vate si attaccava ogni mattina avvertendo la suggestione di succhiare
da esso la parte più genuina della sua regione come l’infante si attacca al
seno materno.
Immergendomi
nell'atmosfera creata dal Vate , dalle sue parole, dalle attenzioni prodigate
alle sue donne, mi è venuta voglia di dedicargli l'insalata per la sfida di
questo mese.
Un'insalata
semplice, legata alla nostalgia provata per la sua terra d'Abruzzo, ai suoi
prodotti tipici.
Ho cercato
di mettere insieme, semplicemente, i sapori che D'Annunzio sicuramente
conosceva ed amava: insalata da taglio, tagliata direttamente nell'orto, magari
ancora calda degli ultimi raggi di sole, pecorino, per dare una nota di sapore,
mandorle atterrate, leggermente adattate al piatto, per la nota
croccante, le immancabili uova, utilizzate sia nella salsa che come mimosa a
decorare il piatto e il condimento a base di una crema di zolle e olio
extravergine prodotto in Abruzzo.
Chissà se
D'Annunzio l'avrebbe apprezzata?
Insalata dannunziana
per una porzione
- lattughino da taglio 100 gr
- mandorle pralinate alla paprika 30 gr
- pecorino d'Abruzzo 60 gr
- crema di zolle sott'olio
- 1 uovo sodo
- olio extravergine d'oliva
- sale
Una volta pronte versare su della cartaforno e separare bene tutte le mandorle.
Preparare il condimento
In un mixer versare una porzione di zolle sott'olio, mezzo uovo sodo, altro olio se occorre e sale.
Frullare fino ad avere una consistenza cremosa tendente al liquido.
Tenere da parte.
Lavare ed asciugare il lattughino, versarlo in una ciotola, unire il pecorino tagliato a dadini di un centimetro di lato, le mandorle pralinate divise in due-tre parti, completare naappando con la crema alle zolle e terminare con una mimosa fatta utilizzando la metà del tuorlo avanzato.
Riferimenti bibliografici
http://www.ilgiornale.it/news/mia-cara-albina-d-annunzio-tavola.html
http://www.abruzzoservito.it/aurum-e-parrozzo-le-false-verita-su-dannunzio-nel-libro-di-enrico-di-carlo/
http://www.giulianovanews.it/2013/05/torino-gabriele-d%E2%80%99annunzio-e-l%E2%80%99enogastronomia-della-memoria/
Con questa ricetta partecipo all'MTC di giugno
Con quella foto del Vittoriale mi hai riportato indietro di una vita: gita scolastica del terzo liceo! Mamma se ne è passato di tempo!
RispondiEliminaCon la sfida dell’MTC di questo mese ci vado a nozze. Ora riempio un quaderno di appunti :D! E lo inauguro alla grande con la tua “dannunziana” :D! Un bacione, buon we
p.S. anche il "vate" avrebbe apprezzato non ho dubbi :)
E allora basta! Io tifo per te e per questa meraviglia dove gli ingredienti non sono casuali ma attentamente scelti e elezionati pensando al gusto di un grande esponente dell'epoca. Brava come sempre.
RispondiEliminaBuon we.
alice
Molto appetitosa...Certo che l'avrebbe apprezzata!!!
RispondiEliminaChe meraviglia!!! E complimenti per la dettagliatissima descrizione!!!! Ho anche scoperto cosa sono le zolle!! Ahahahahah.... pensare che mio padre è abruzzese, e neanche troppo lontano da Sulmona!! :)
RispondiEliminaLoredana, bellissimo post! Hai centrato in pieno il tema della sfida con questa insalata dannunziana!|
RispondiEliminaDavvero complimenti per l'idea, la preparazione e la presentazione!
L'avrebbe apprezzata?? così tanto da metterlo per iscritto, come faceva con l'Albina: "Loredana mia cara, hai saputo elevare una semplice verdura ad un piatto squisito, ricercato e pieno di sapori della nostra bella terra." e avrebbe licenziato l'Albina per assumere te!!! :-D un bacione!!!!
RispondiEliminaMia hai fatto davvero ridere, Francy! :D
EliminaChissà avrei avuto un futuro come cuoca !! ;)
Be però l'impegno c'è stato, la coreografia anche la bontà sicuramente è al punto giusto (zolle a parte) e che dire, Apprezzerebbe sicuramente! Baci Lory e buon fine settimana ♥
RispondiEliminaDirei di si, l'avrebbe apprezzata! E poi con l'aggiunta delle mandorle caramellate, ne avrebbe sicuramente chiesto un secondo giro :))
RispondiEliminaUrka, questa è una ricettina proprio bella, elegante, intrigante
RispondiEliminaSplendida insalata e splendida spiegazione dello spirito del Vate,
RispondiEliminaMi sento orgogliosa di essere una sua conterranea.
Baci, Mother.
Sono appassionatissima di letteratura ma D'Annunzio lo detesto (come uomo e come poeta) ma la tua insalata la adoro !
RispondiEliminaCara Loredana, sei una meraviglia! Questo post è coinvolgente, una perfetta introduzione ad un'insalata che non è seconda a nessun'altra. Brava, come sempre!
RispondiEliminaun abbraccio dalla calda (finalmente) Milano,
Vale
"devo essere imparziale..."
RispondiElimina"devo essere super partes..."
"devo essere padrona di me stessa..."
... mi sa che mando la Dani...
Però, senti, una cosa te la devo proprio dire: questo è un post magistrale. Uno dei dieci post più belli che io abbia mai letto- ma non qui sul tuo blog o all'mtc: in assoluto. C'è una corrispondenza stretta, coerente, stringente, fra l'ispirazione e la ricetta, fra il volo dell'immaginazione e la realtà storica- e lo si vede in questo capolavoro di bontà, ancorato al territorio e, nello stesso tempo, concepito in modo alto e poetico. cucini col cuore, e riesci ad emozionarci sempre, quando parli della tua terra. Ma stavolta, hai fatto un passo avanti. eccezionale, davvero
(e cos'è che avevo detto, che avrei dovuto chiamare la Dani?... ecco... :-)
:****
EliminaAmo d'Annunzio, al punto che con molta probabilità posso ritenerlo uno dei miei tre scrittori preferiti in assoluto. L'emozione che mi generano le sue parole è senza eguali e sogno da tempo di visitare sia il Vittoriale, sia la sua casa natale a Pescara.
RispondiEliminaQuando si è parlato di Belle Epoque, all'MTC, il mio pensiero è andato dritto dritto a lui.
Potrai quindi immaginare quanto il tuo post mi colpisca al cuore! E' tutto stupendo ed è stupenda questa insalata che, ne son convinta, avrebbe conquistato anche il vate.
Un forte abbraccio!
penso che non solo il caro D'Annunzio l'avrebbe apprezzata ma anche l'Albina si sarebbe inchinata davanti a cotanta grazia!
RispondiEliminabravissima!
quoto Alessandra totalmente, post emozionante, magistrale anche se non amo D'Annunzio, hai fatto veramente un capolavoro! Bravissima!
RispondiEliminaCris
mi hai incantata.E mi hai fatto venire un po' di nostalgia, forse per la prima volta da quando sono qui.
RispondiEliminaciao, bel post e bella insalata
RispondiEliminaChe meraviglia il tuo post con la descrizione del legame di D'Annunzio con il cibo e poi la tua insalata e' elegante ed originale .....vorrei solo un assaggino delle zolle sott'olio ;-)
RispondiEliminaA presto Ilaria
Insalata fantastica Loredana, che gusto!!!!
RispondiEliminaUn'esplosione di sapori questa insalata!
RispondiEliminaDavvero deliziosa, bravissima!!!!!
Un abbraccio,
Incoronata.
Complimenti per tutto. Per il post interessantissimo, per la presentazione pazzesca di questa insalata e naturalmente anche per l'insalata, un insieme spettacolare, che idea le mandorle pralinate alla paprika!
RispondiEliminaun post bellissimo, a si parlava di insalata? Buona anche quella per carità, buonissima, contrastata, speciale... epperò il post me lo sono bevuto! Bravissima
RispondiEliminaciao loredana, citando gabriele d'annunzio hai colpito la mia sensibilità più profonda. il poeta vate, il poeta super uomo, libero dai ogni pregiudizi. l'esteta. Una delle mie poesie preferite è infatti la pioggia sul pineto https://www.youtube.com/watch?v=5OsUnxY5mgw, e credimi leggendo la tua ricetta ho percepito il suono della calma pioggia. Di certo la cosa che mi ha colpito è la crema di zolle sotto olio. che dire Loredana. la tua proposta è davvero una poesia
RispondiEliminaquesta sfiziosissima insalata mi ea scappata...fantastica!
RispondiEliminaInsalata??? Questa è un'orgia in piena regola!!!
RispondiEliminaTe lo dò io D'Annunzio!!!!!! :-D
Bravissima tesoro... e pensare che sei convalescente! Vedo con enorme piacere che l'estro creativo non ti è stato asportato dal chirurgo, anzi sospetto che ti abbia fatto un ulteriore impianto... ;-)
Un bacione
Mi piace immensamente tutto ciò che hai scritto.. dal racconto della vita del Vate, alle sue abitudini alimentari, alle ghiottonerie abruzzesi, che hai conciliato in questo piatto in modo strepitoso.. Mi vien voglia di andare immediatamente a riprodurla! chapeau!
RispondiEliminaIo credo proprio che D'Annunzio l'avrebbe adorata la tua insalata!
RispondiEliminaE' uno dei miei autori italiani preferiti sai? Grazie per averci raccontato la sua storia "culinaria"! Smack
Sono venuta a sbirciare la tua insalata ... stupenda!
RispondiEliminaMarndorle pralinate alla paprica un vero tocco d'artista...
Presentata benissimo complimenti!
Buona giornata
Laura
che bel post, loredana. super-colto, e così... dannunziano.
RispondiEliminae anche la tua insalata in effetti lo è.
hai proprio colto nel segno.
ora vado subito a scoprire cosa sono codeste zolle ;-)
quando io dico che all'mtc si studia ho ragione io vi adoro e questa volta la vittoria e' assicurata... loredana eccezionale
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