Accabadora
"Invece a Maria la scuola piace...- proseguì decisa a non lasciar cadere il discorso. -...cosa vuoi diventare Maria, dottore di mandorla ? Professore di orli e di asole come Tzia Bonaria Urrai ?
Le altre sorelle risero , ma la ragazzina non si lasciò intimidire ; non era la prima volta che sua madre batteva su quel tasto per sfotterla, e sin dall' inizio del discorso aveva capito che anche quel giorno la stava aspettando al varco.
- La scuola serve a tutto, serve anche per fare i dolci.
- Come no. Noi senza scuola i dolci non li sapevamo fare , infatti. Ma cosa t'inventi ?
Maria smise di grattugiare il limone che aveva in mano e prese una delle palline di pasta di mandorle che Regina aveva appena finito di arrotondare. Poi la porse alla madre con aria di sfida.
- Lo sai perchè i gueffus si chiamano gueffus?
Anna Teresa Listru la guardò come se fosse diventata matta , mentre le sorelle avevano smesso di muovere le mani per godersi la scena.
- Che domanda. Si chiamano così perchè si sono sempre chiamati così.
- Si , ma perchè? Perchè non si chiamano bombette, o...trictrac?
Bonacatta si lasciò sfuggire una risatina, incassando subito lo sguardo di fuoco della madre.
- Non lo so . E tu lo sai ? Diccelo , maestra Maria , dai. Spiegaci questa cosa fondamentale.
- Perchè la parola deriva dai Guelfi, i combattenti che nel Medioevo sostennero il papa contro l'imperatore.
- Interessante. Si tiravano palle di pasta di mandorle ?
Stavolta le altre risero tutte , ma Maria proseguì imperterrita.
- Si chiamano così perchè quando li mettiamo a caramella nella carta, tagliuzziamo i bordi a denti piatti , come le torri dei castelli guelfi.
Anna Teresa Listru aveva ascoltato la spiegazione tra l'irritato e il divertito , ma ora si divertiva e basta.
- Roba da non credere...
Con grazia esibita prese un guefo dal tavolo infarinato e se lo portò alla bocca , dandogli un morso che ne staccò metà. Mentre masticava chiusa gli occhi e poi li sgranò improvvisamente , ostentando sorpresa.
- Mi scenda un lampo ... Adesso che so perchè si chiama così ha persino cambiato sapore ! Certo che se non me lo dicevi , Maria , non sapevo proprio cosa mi perdevo !
Giulia e Regina , che tra credere e non credere avevano furtivamente addentato un guefo tanto per gradire , per poco non si strozzarono dalle risate , mentre Bonacatta, preoccupata di non vanificare la preparazione dei suoi dolci, commentava con un sorriso la delusione di Maria :
- Per oggi la lezione ce l'hai fatta . Adesso fai un'altra cosa bella, finisci i limoni , che devo mettere la cappa ai pirichittus . E ti avviso che se mi chiedi perchè si chiamano così, io lo so.
- Ma te lo dice quando cresci -. Regina si prese uno scappellotto per quell'impertinenza, mentre Maria si rimise a grattugiare le scorze con furia degna di miglior causa.
Per tre giorni interi la casa della sposa fu un vero formicaio , un viavai di parenti e vicine di casa con le sporte piene di ingredienti freschi e vassoi in prestito su cui riporre i dolci finiti . Le sorelle Listru lavorarono quasi senza sosta , alternandosi i compiti per dar vita al miracolo di un esercito di capigliette ricamate di zucchero come trine [...] e centinaia di rotondi gueffus di mandorle, avvolti uno per uno a caramella nella carta velina bianca sfrangiata all'estremità come le torri guelfe.
Da Accabadora di Michela Murgia ed. Einaudi pag. 44
E per chi volesse leggerlo dico solo che è la storia di una donna e una bambina, "l'incontro di due solitudini che ha il sapore della grazia".
I gueffus
- 200 gr farina di mandorle
- 120 gr zucchero
- 3/4 di cucchiaio di acqua di fiori d'arancio ( io ho utilizzato mezza fialetta)
- 20 gr zucchero a velo
Continuare a mescolare senza far caramellare.
Dopo 10' versare la farina di mandorle.
Mescolare e cuocere fino a che il composto non sarà denso e abbastanza asciutto, non troppo altrimenti si sbriciolerà.
Fare delle palline grandi come una noce e rotolarle nello zucchero a velo.
Avvolgere ogni pallina a caramella in un pezzetto di carta velina sfrangiata alle estremità...a ricordare le torri dei Guelfi, come ci ha insegnato Maria.
Ricetta presa dal sito http://www.ideasardegna.com/i-gueffus/
Con questa ricetta partecipo al contest di Elisa
Con questa ricetta partecipo al contest di Stasera si cena da noi
E al contest di Cuochi da biblioteca
Io credo che conoscere le origini e il significato del nome di una ricetta dia un tocco in più, un sapore più intenso...
RispondiEliminaCopio questa ricetta che mi ha già conquistata ;) e ora vorrei continuare a leggere il libro
non so se preferire il libro o la ricetta :-D Direi che sono interessanti entrambi, intanto mi prendo un dolcetto ;-)Un abbraccio fortissimo!
RispondiEliminabrava! anche io sono sarda...quindi posso dirti di conoscere bene questi dolcetti...i tuo devono essere una delizia!
RispondiEliminaBellissimo il racconto e anche i dolci... non li conoscevo... ed essendo gluten free naturalmente, entreranno a far parte del mio ricettario personale!
RispondiEliminaloredana. che bel post... mi piaaaace!! buona giornata cara!
RispondiEliminaCiao..non lo dico così per dire, ma questa ricettina semplicissima mi ha incantata!! voglio farla come strenna natalizia, magari avvolta in carta bianca.Te la farò vedere assolutamente. secondo te si conservano bene? ciao Ilaria..ma sei Loredana di CI?
RispondiEliminaMurgia...tipico cognome sardo!Li conosciamo benissimo questi dolcetti!Li chiamano anche sospiri!Complimenti ti sono venuti proprio bene!
RispondiEliminaBellissimo il passo del libro che hai citato e anche il tuo breve significativo commento ad esso... sono davvero bellini questi gueffus! Baci e buon weekend!
RispondiEliminaIl brano mi ha colpito, ma i dolcetti non di meno: erano tanto amati da mia madre...
RispondiEliminaMi fa piacere averne la ricetta, grazie.
Mi premurerò di cercare questo romanzo, lo stralcio che hai riportato mi ha fatto capire che mi piacerebbe leggerlo. Buonissimi anche quei dolcetti, li conosciamo bene, ma mai avevamo pensati di prepararli, ora ci facciamo un pensierino, sono una dolce coccola!
RispondiEliminaMille baciotti da Sabrina&Luca
sono stupendi questi dolcetti, mia zia sarda me li portava sempre per le varie feste in famiglia, non ne conoscevo la ricetta. Mi iace anche il libro che hai descritto, lo cercherò di sicuro in libreria, mi piace regalarmi libri.
RispondiEliminaApprofitto anche per invitarti al contest che sto facendo con un'altra blogger, Artù, ci farebbe piacere se anche tu partecipassi http://nuvoledifarina.blogspot.com/2011/11/nuovo-contest-sfrutta-linverno-e-pasta.html
Un abbraccio
Lory, ma la farina di mandorle dove la trovi???
RispondiEliminaComunque bellissimo il passo del libro l'hai descritto molto bene e associato a questi dolcetti poi una vera delizia ^_^!
Bimbina mi sono emozionata... per il racconto e per la ricetta. Io sos guelfos li ho preparari per i matrimoni delle mie due sorelle, e anche gli altri dolci, e l'atmosfera è quella descritta, formicaio con parentado all'opera a sbucciare mandorle e pesare zucchero... grazie
RispondiElimina@Titti:questi dolcetti sono favolosi almeno quanto il libro che ti consiglio caldamente!!
RispondiElimina@Debora: serviti pure, cara!
@Gemma Olivia: sono sicura che ne esistono diverse versioni, mi piacerebbe conoscerne altre...se ne hai una tua me la passi???
@Fantasie: alla fine spesso si cucina gluten free senza saperlo!
@Monica: grazie, cara!!
@Ilaria:Si nconservano per tantissimo tempo...puoi prepararli abbastanza in anticipo, oltre alla facilità dell'esecuzione...no, non sono Loredana di CI...fammi sapere come ti verranno!
@Nanni e Lolly : e visto che li conoscete cheido anche a voi la vostra versione...vorrei ritrovare il sapore di quelli che mangiavo comprati in Sardegna!
@Chiaretta: grazie, sicuramente tu lo conosci questo libro!
@Araba: spesso i dolci tradizionali sono quelli che sanno regalarci più soddisfazioni...come i tuoi tutù, e chi se li dimentica!!
@Sabrina e Luca: e piaceranno anche alla piccola buongustaia di casa, tra qualche anno!
@Stefania: avevo già visto il vostro contest da Artù...cercherò di partecipare!!!Grazie per l'invito!
@Marianna:la farina di mandorle io la trovo al LIDL, ma se sei proprio volenterosa puoi anche farla da te tritando le mandorle spellate con un robot fino ada avere la consistenza voluta...io sono pigra e la prendo bella e fatta!!
Sono molto legata a queste dolci palline avvolte nella carta velina colorata. Le faceva sempre la nonna di una mia amica. Bellissimo il libro di Michela Murgia.
RispondiEliminaecco forse mi manca il tempo per farla ho un mini macina caffè... ma da lidl WOW adesso sguinzaglio il mio boyfriend e lo mando subito all'avanscoperta ^_^ grazieeeeeeeeeeee
RispondiEliminaIl sapore della grazia? Uhm, mi piace :)
RispondiEliminaSono appena tornata da due settimane di peripezie di ogni genere, gioie e dolori e....RRoma. Presto ti scrivo....ma dovevo lasciarti un abbraccio urgente!
oh cavolo non sapevo che questi dolcetti squisiti parlassero un po di me...sono una Guelfi e credo proprio che questo meraviglioso bob bon diventera' il regalo ufficiale per i mie parenti!!!!
RispondiEliminaHai sconfinato nella mia Sardegna! Non ho ancora letto il libro, che vergogna!
RispondiEliminaI gueffus o sospiri, come li chiamano qui, invece sono di casa, non c'è festa che non goda della loro presenza.
A presto!
Un'idea strepitosa per i dolcetti da regalare a natale :-))))
RispondiEliminaCredo proprio che leggerò questo libro, i dolcetti sono perfetti! Complimenti e in bocca al lupo :)
RispondiEliminaSplendido post Loredana, complimenti!! :)
RispondiEliminaCopio la ricetta e mi metto alla ricerca del libro! :)
Baci
Ci credi che ti dico che mi ero segnata il titolo perché mi ispirava la storia? Ora non posso non leggerlo, ti pare??
RispondiEliminaChe bel post! Ottimo consiglio per la lettura e dolcetti buonissimi. In bocca al lupo per i contest, Laura
RispondiEliminaUna volta li feci ma la ricetta non era quella giusta....esageratamente dolci!!
RispondiEliminaDevo provare la tua. Brava Loredana.
Questi "gueffus" sono deliziosi e così confezionati sono proprio adatti al mio contest!! Un bacione e spero di leggere questo bellissimo libro!!
RispondiEliminaE' una sciccheriaa loredana!
RispondiEliminaCiao , mi sono ritrovata nel tuo blog per caso , ho letto il tuo post , molto bello il pezzo che hai tratto dal libro . Ottimi anche i dolcetti , le mandorle mi piacciono ed anche l'aroma che hai messo , non ho mai provato questa combianzione ,dovrò riparare
RispondiEliminaAnche a me capita leggendo un libro di voler assolutamente provare una ricetta descritta.
RispondiEliminaBellissimi e ben presentati questi dolcetti che mi fanno pensare al nostro marzapane ma ancor più soffici!!
Bellissimo post e ottima la ricetta. Mi è venuta voglia di leggere il libro e di preparare i dolcetti... Ti inserisco con piacere nel mio contest e grazie davvero per aver partecipato!
RispondiEliminaUn abbraccio
Anna
Oh... che meraviglia.... devono essere deliziosi e grazie per questo pezzettino di parole che ci hai regalato, vado a comperare il libro di sicuro! un bacione
RispondiEliminaCiao Loredana, ti annuncio che sei una delle 5 vincitrici del Contest Autori in pentola! Potresti indicarmi i tuoi recapiti per inviarti il premio?
RispondiEliminaGrazie!
Elisa
http://staserasicenadanoi.blogspot.com/2011/10/il-mio-primo-contest-autori-in-pentola.html