E' una ricetta semplice eppure ricca di sapore, rimanda direttamente a tempi in cui si cucinava con il fuoco del camino e si doveva saziarsi riempiendolo stomaco di tanta verdura , legumi e pochi grassi.
"La diffusione della coltivazione del granturco, dopo la scoperta dell'America, rende la pizze de randinie l'alimento base delle masse sterminate di diseredati [...] Essa per secoli diventa il "pane quotidiano" dei poveri; accompagna il piatto di verdure campestri o di legumi e raccoglie il poco grasso che fa da condimento e da sostentamento.
[...] Ora si può dire che non si conosce il Molise senza incontrarsi, perlomeno qualche volta, con questa grande madre umile e benigna dell'alimentazione popolare regionale".
cfr. La cucina molisana di Lombardi, Mastropaolo- vol.I
Pizze de randinie
- 700 gr di farina di granone
- un pizzico di sale
- qualche cucchiaiata di olio di oliva
- acqua q.b.
Per la cottura tradizionale al camino, procuratevi la "coppa" (è un grosso coperchio concavo di ferro con un manico, che sfrutta il calore del camino) e, dopo aver formato con l'impasto una pizza alta tre dita, datele, lisciandola con le mani, una bella forma rotonda e, per tradizione, "beneditela" con un segno di croce al centro, avvolgetela in foglie di vite e castagno e ponetela sulla "liscia", la pietra del focolare su cui accendere il fuoco almeno un'ora prima, per renderla calda e poi pulirla bene con una scopa di saggina per cuocere la pizza.
Copritela con la coppa e coprite con la brace del camino.Cuocere per circa un'ora.
Una preparazione ricca di storia, allora, grazie per avermela fatta conoscere!
RispondiEliminaSono di colpo tornata indietro di 30 anni! La faceva la mia nonna nel periodo in cui si ammazzava il maiale, cotta nel camino sulla brace. Di una bontà unica. Quanto mi mancano quei sapori! Ciao, buona settimana
RispondiEliminaquanto mi piacerebbe trovare queste attrezzature x il mio camino ma nn saprei dove girare xche' nessuno ormai lo fa' piu'...tentero' su internet!!! adoro le tradizioni e nn sopporto che vadano xse!! buon inizio sett ^_^
RispondiEliminaChe fascino Lory le ricette dela tradizione, in un secondo ti catapultano in un'altra dimensione, profumi, colori, sapori pacatezza...non so, sicuramente la vita incasinata lo è sempre stata, ma mi piace pensare ad un'isola felice, almeno nei ricordi :)
RispondiEliminaNon lo mai ne vista ne mangiata ma dall'aspetto credo sia veramente sgranocchiosa!
RispondiEliminaBuona giornata
sempre ottime le ricette della tradizioni, dalle mie parti si faceva una minestra simile di latte con la farina di mais... mi hai fatto tornare la voglia di farla ^^ un bacione
RispondiEliminaNon la conoscevo, molto interessante e poi queste preparazioni le adoro...ciao.
RispondiEliminaInterressante la ricetta!
RispondiEliminaBellissima preparazione,la tradizione è favolosa!!!!
RispondiEliminaBaci e buon inizio settimana!
Lori, la conosco, ne ho sentito parlare da mia suocera ma non l'ho mai vista fare ne l'ho mai assaggiata. Il fatto che le mie nonne non ci siano più, in questo periodo sto attaccata come una cozza a mia suocera, per saperne di più sulla cucina Molisana ed ogni volta scopro cose meravigliose. Adoro il passato con le sue ricette ed hai ragione tu: VIVA LA TRADIZIONE! Ti strabacio! Pat
RispondiEliminaGrazie a te vengo a conoscenza di ricette tradizionali interessanti e particolari! Sei una fonte inesauribile di informazioni!!! Grande Loredana!!!!!! :D
RispondiEliminaquindi la farina di granone è farina di granoturco? bellissimo questo post, mi piacciono da morire le ricette della tradizione. L'Italia è veramente ricchissima di prodotti e piatti tipici..questa ricetta davvero non la conoscevo. il focolare in campagna ce l'ho..la potrei anche provare! baci
RispondiEliminaSi Ilaria il granone è il mais, la farina è quella della polenta, un pò grezza.
Eliminama è granoturco? mica l'ho mai sentita la farina di granone :O Che scarsa che sono! ahah!
RispondiEliminaLory, che bel regalo questo post! Non conoscevo questa ricetta e nemmeno le sue origini (ma stasera chiederò a mio suocero originario di Sulmona che certamente saprà illuminarmi!)
RispondiEliminaIl tuo modo di raccontare mi piace un sacco, è bellissimo e mi sono sentita catapultata in quel mondo certamente più povero del nostro di oggi, ma anche più semplice! Un abbraccio stretto e felice settimana! ^___^ Any
che ricetta iteressante, non la conoscevo affatto!sicuramente una volta si mangiava davvero motlo meglio!
RispondiEliminanon la conoscevo proprio... e non avendo il camino dovrò rinunciarci..... uhhheeeeee uheeeee...
RispondiEliminacaio cara, ti auguro una buona settimana!
Monica, neanche io ho il camino, ma si può cuocere anche in forno! ;)
EliminaNon ne conoscevo l'esistenza.. :) Brava! Buon inizio settimana!
RispondiEliminaUna volta l'ho mangiata perchè una ragazza che viveva con me in casa era molisana e ne ha portate tante fatte al camino erano davvero squisite! grazie per la ricetta vedrò di procurarmi la farina di granone e poi all'opera ;) smack
RispondiEliminaUna ricetta della tradizione! Come mi piacerebbe cucinarla con un camino come si deve :-) Baci
RispondiEliminafantastica una vera prelibatezza
RispondiEliminaHo mostrato il tuo post a mio marito(sempre quello molisano, per ora ho solo lui!!!!)ed è stato ben contento di questa pagina di storia...buona serata!!!!
RispondiEliminaDomani arriva anche la prima minestra con questa pizza...aspetto i commenti di tuo marito!!
Eliminache meraviglia! Già il colore ti predispone al buonumore e all'assaggio! Helga
RispondiEliminaCiao Loredana che bellissima ricetta! e che colore giallo sole!! mi viene voglia di provarla! una domanda, la farina di granone cos'è? forse è la farina di mais bramata? ciao e a presto!
RispondiEliminaFarina di mais, semplicemente!!
Eliminaadpro le ricette tradizionali ma devo farti una domanda che cos'è il granone?
RispondiEliminaCiao Loredana, grazie per aver condiviso un pezzo di storia..
RispondiElimina..nella svizzera interna c'è una ricetta tradizionale con farina di mais al forno, probabilmente anch'essa con le sue origini contadine.
Il mondo e le tradizioni sono sempre più simili di quanto si possa pensare!
EliminaChe bella la tua descrizione della preparazione, sono riti che non dovrebbero andare persi per niente al mondo!
RispondiEliminaE' bello come con pochi ingredienti si riesca a fare qualcosa di così buono e come si riescano a rievocare dolci ricordi :-) Abbracci Debora
RispondiEliminammm... ci potrei provare!!!!
RispondiEliminaE' un piacere leggere quanta passione c'è nelle tradizioni della nostra cucina regionale, complimenti!
Nel mio blog (non di cucina) ho aperto un Contest per "Ricette senza lievito": ti va' di partecipare?
A presto!
http://bryceshouse-eri.blogspot.com/
Ciao Eri che bella l'idea delle ricette senza lievito, visto che si può partecipare con una sola ricetta ci penso...ma contaci! ;)
Eliminaça m'a l'air bien délicieux, j'aime beaucoup
RispondiEliminabonne journée
Anche nell'avellinese, dove sono nata, esiste una pizza, "'a pizza e' rarignero", molto simile alla tua anche nel nome. Io la ricordo ancora, si cuoceva sotto la cenere e la parte più buona era la crosta che noi bimbi ci contendavamo! Bacioni, Laura
RispondiEliminaBellissime le ricette della tradizione.
RispondiEliminaQuando puoi vieni a trovarmi ho un premio per te, baci
Non conoscevo questa ricetta nè la farina di granone, ha proprio un ottimo aspetto, un abbraccio SILVIA
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