venerdì 22 giugno 2012

Un'Albanella di pesce e ...sarebbe piaciuta a Vatel



Esistono tantissimi personaggi storici di cui parlare o a cui ispirarsi per una ricetta, ma colui che mi è venuto immediatamente in mente non appena ho letto del  contest di Alessandra di Ricette di Cultura è stato lui.
Il cuoco, colui che con la sua arte culinaria ha saputo stregare il Re Sole, colui che ci ha regalato l'invenzione della Chantilly : François Vatel (1631-1671).
François Vatel fu al servizio del sovrintendente alle finanze del regno di Francia Fouquet e del principe di Condé, preparando per loro banchetti spettacolari e gustosissimi.

Vatel è passato alla storia non solamente per la sua creatività, ma anche per il suicidio che si dette nel 1671 durante la visita di Luigi XIV alla residenza di Chantilly.

Racconta la marchesa Marie de Rabutin-Chantal, meglio nota come Madame de Sévigné, in una postilla ad una lettera a Madame de Grignan, scritta la sera di venerdì 24 aprile 1671 da Chantilly, che Charles Frédéric Wattel, il grande Vatel, come lo ribattezza, ancien maître d’hôtel del sovraintendente Nicolas Fouquet, di professione officier de bouche, con funzioni di officier de cuisine, presso il principe di Condé," cet homme donc que je connaissais, voyant à huit heurs, ce matin, que la marée n’était point arrivée, n’a pu souffrir l’affront qu’il a vu qui l’allait accabler, et en un mot, s’est poignardé" ( quest'uomo che ho conosciuto, vedendo alle otto di questo mattino, che il pesce non era arrivato, non ha potuto sopportare il disonore di un'umiliazione  schiacciante, in breve, si è accoltellato!)
 Poi, secondo il vezzo e il cinismo dell’epoca aggiunge," je ne doute pas que la confusion n’ait été grande, c’est une chose fâcheuse à une fête de cinquante mille écus" ( non ho alcun dubbio che la confusione sia stata grande, è una cosa spiacevole per una festa da cinquantamila scudi)
Il racconto del dramma di Vatel
tratto da qui
È domenica 26 aprile: questa lettera partirà solo mercoledì; ma non è una lettera, è una relazione che Moreuil mi ha appena fatto, alla vostra intenzione, degli avvenimenti di Chantilly concernenti Vatel. Vi scrissi venerdì che si era pugnalato; ecco la vicenda nei particolari.
Il re arrivò giovedì sera; la caccia, le lanterne, il chiaro di luna, la passeggiata, la merenda in un luogo tappezzato di giunchiglie, tutto si svolse nel migliore dei modi.
 Cenarono, vi furono alcune tavole cui mancò l’arrosto, a causa di vari commensali che non erano stati previsti; Vatel ne fu scosso, disse ripetutamente: «sono disonorato, è uno scorno che non sopporterò».

 Disse a Gourville: «Mi gira la testa, sono dodici notti che non dormo; aiutatemi a dar ordini». Gourville lo sollevò quanto poté. Quell’arrosto mancato, non alla tavola del re, ma alle venticinquesima, gli tornava sempre in mente. Gourville lo disse al Principe. Il Principe andò fino in camera sua e gli disse: «Vatel, tutto va bene; niente era così bello come la cena del re».

Gli rispose: «Monsignore, la vostra bontà è il colpo di grazia; so che l’arrosto è mancato a due tavole». «Niente affatto,» disse il Principe, «non v’inquietate: tutto va bene».
 Viene la notte, il fuoco d’artificio non riesce, fu coperto da una nuvola, costava sedicimila franchi. Alle quattro del mattino, Vatel se ne va dappertutto, trova tutti addormentati, incontra un piccolo fornitore che gli portava soltanto due carichi di pesce fresco; gli domandò: «E tutto qui?» Gli disse: «Sì, signore». Non sapeva che Vatel aveva mandato a tutti i porti di mare.
 Aspetta un po’ di tempo; gli altri fornitori non vengono; la testa gli si scalda, crede che non avrà più altro pesce; trova Gourville e gli dice: « Signore, non sopravvivrò a questa onta. Ho un onore e una reputazione da perdere».
 Gourville lo prende in giro, Vatel sale in camera, mette la spada contro la porta, e se la passa attraverso il cuore, ma fu solo al terzo colpo, perché se ne diede due che non erano mortali; cade morto.
 Intanto il pesce arriva da tutte le parti: si cerca Vatel per distribuirlo, vanno alla camera, bussano, sfondano la porta, lo trovano affogato nel suo sangue; corrono dal Principe, che ne fu desolato. Il Duca pianse; su Vatel s’imperniava tutto il suo viaggio in Borgogna.
 Il Principe lo disse al re con gran tristezza; dissero che era un modo di rispettare il proprio onore; lo lodarono molto, lodarono e biasimarono il suo coraggio. Il re disse che da cinque anni ritardava la venuta a Chantilly, perché capiva gli eccessi di quest’incomodo. Disse al Principe che doveva preparare solo due tavole, e non farsi per niente carico di tutto il resto; giurò che non avrebbe più tollerato che il Principe si regolasse così; ma era troppo tardi per il povero Vatel. Intanto Gourville cerca di rimediare alla perdita di Vatel; fu rimediato; pranzarono benissimo, fecero merenda, cenarono, passeggiarono, giocarono, andarono a caccia; tutto era profumato di giunchiglie, tutto era incantato...
Il povero cuoco Vatel sarebbe morto invano se la buona Madame de Sévigné non ce l’avesse ricordato.
Questa la storia dello sfortunato cuoco, riproposta anche attraverso il film Vatel , del 2000, del regista Roland Joffè e interpretata da un bravissimo Gerard Dèpardieu

Ed è a Vatel che dedico questa ricetta creata dallo chef Mauro Uliassi , tratta  dal volume II "In cucina con i grandi chef".
Ho pensato a lui che si prepara un piatto con quel poco pesce giunto a palazzo, lo cucina, ne aspira il profumo e poi la fa finita, lavando con il sangue un fallimento per lui imperdonabile.


L'albanella di molluschi e crostacei
(L'albanella è una preparazione di molluschi, crostacei e verdure chiuse in un vaso e cotte a bagnomaria tipiche del Sud Italia)

Ingredienti per 4 persone
  • 32 vongole veraci
  • 4 spicchi di aglio intero
  • 1/2 cipolla di Tropea tritata
  • 4 cipollotti
  • 1 rametto di finocchietto selvatico fresco e giovane ( io non sono riuscita a trovarlo ed ho usato il verde dei finocchi)
  • olio extravergine d'oliva
  • 4 punte di asparago
  • 4 porri baby ( o due porri medi )
  • 4 scampetti tagliati a metà sul dorso ( per me 3 per ogni albanella)
  • 4 mazzancolle tagliate sul dorso ( per me 5 per ogni albanella)
  • 8 pomodorini pachino
  • pepe
  • 1 ciuffo di prezzemolo
Suddividete tutti gli ingredienti in 4 albanelle, posizionando le mazzancolle, gli scampetti, le vongole , i condimenti e le verdure.

Io non ho aggiunto sale, per me erano giuste così, volendo proprio un pizzico.

Chiudere ermeticamente e mettere a cuocere a bagnomaria in forno caldo a 160° per 40', avendo l'accortezza di posizionare in una teglia con della carta forno sul fondo e coperta di acqua calda.

Controllare la cottura, le vongole che si aprono indicano che le albanelle sono pronte.

Asciugate le albanelle e servitele consigliando di annusare profondamente dopo averle aperte e subito dopo mangiarle.








con questa ricetta partecipo al contest di Alessandra
SHARE:

38 commenti

  1. Ricetta straordinaria complimenti ...
    Il film con Gerard Dépardieu è bellissimo, e rende davvero l'idea del personaggio Vatel ...
    Complimenti per questo post ...
    Un saluto dai viaggiatori golosi ...

    RispondiElimina
  2. Mi hai rapita con la storia di Vatel che ho letto tutto d'un fiato e per finire incantata con quel "vaso delle meraviglie".
    Ho un brutto ricordo della mia unica prova di cottura in vaso, ho fatto l'errore madormale di mettere i vasi nell'acqua bollente e mi sono schiantati tutti; furba come una volpe, per recuperare i vetri mi sono squarciata un dito e morale della favola: pesce bollito e sabato sera passato al pronto soccorso...'na libidine! Ah ma ci riprovo, e stavolta senza errori. Già stampato il post :) Un bacione, buon we

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora la mia è stata fortuna allo stato puro...meno male che non ho rotto niente!!! ;)

      Elimina
  3. Io penso che questa ricetta sarebbe piaciuta a Vatel perchè, chi non mangerebbe un piatto così buono.Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Giovanna,intanto ti assicuro che a noi è piaciuta!!

      Elimina
  4. Con questa deliziosa ricetta, semplice e profumata, sei riuscita ad onorare la memoria dello sfortunato cuoco!
    Non ho mai visto il film, ma lo farò presto! Questa storia mi ha incuriosito e poi Gerard Dépardieu è uno dei miei attori preferiti.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  5. onore a questo cuoco, complimenti.. una ricetta favolosa

    RispondiElimina
  6. Immagino già il profumo fuoriuscire da quei vasetti! Proverò quanto prima, sperando di non combinare disastri! hihihi
    Baciooooo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fra, prova è una ricetta semplicissima, molto gustosa e scenografica, che non guasta mai!

      Elimina
  7. Adoro questo tuo post e questa ricetta. Sarà che amo Vatel? Sarà che tu sei bravissima? Non lo so ma è tutto così stupendo :)

    RispondiElimina
  8. bravissima cara!!
    la storia di vatel più una ricetta sublime!
    ci siamo rprio deliziati!!
    baci

    RispondiElimina
  9. Bellissimo, Loredana! Ho letto tutto d'un fiato!! E anche sorriso, pensando a quanto mi agito io se sono un pochino in ritardo sulla tabella di marcia nella preparazione delle mie piccole cene tra amici... Onore a Vatel!
    E grazie ancora di cuore per aver partecipato con questa ricetta così speciale!! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Alessandra, senza lo stimolo del tuo contest non avrei mai pensato a Vatel e a replicare questa ricetta, perdendomi una preparazione molto gustosa!!

      Elimina
  10. che bella questa storia...ricordo che ne han fatto anche un film, ma confesso di non averlo visto! questa ricetta è speciale, sempre complimenti!!! ps anche le tue foto, le trovo semptre più belle!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Clara, procuratelo e guardalo, ti piacerà!!
      Grazie per i complimenti! ^_^

      Elimina
  11. Tesoro mio, ci delizi sempre con questi racconti storici davvero interessanti, ci hai addirittura catapultati nello sfarzo della corte del Re Sole! Complimenti e grazie per questa succosa ricetta! Baci cara e buon weekend

    RispondiElimina
  12. EEE ma da oggi ti chiamerò Wikipedia, bellissimo il racconto dettagliato dello Chef del Re Sole, un po' fuori di testa ma comunque eccelso!
    Il tuo piatto è davvero notevole CAVA.. fra un po' inizieremo darti del Lei :D!!!
    Passa un buon weekend Lory e lascia in pace i fornelli, ogni tanto devono riposare anche loro SAI?!?!?! Smack ♥

    RispondiElimina
    Risposte
    1. CaVissima Mavianna, l'onove è tutto mio di riceveve le vostve visite e attenzioni alle mie modestissime pvepavazioni!!! ;)

      Questo we niente fuochi, croce sul cuore...solo frigo!!!

      baci

      Elimina
  13. Una preparazione che non conoscevo ma che mi ha messo una smania di provarla.
    Un film che mi ha conquistata per l'ambientazione, l'argomento ... per Vatel!
    La tua bravura è nota ma te lo dico lo stesso SPLENDIDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
    Nora

    RispondiElimina
  14. Vatel avrà conquistato il Re Sole ma tu con questa preparazione hai definitivamente conquistato me!!! Baci cara

    RispondiElimina
  15. Povero Vatel!! Non conoscevo questa storia, ma farò in modo di vedere presto il film con Depardieu!
    grazie per la segnalazione!

    La tua panzanella è una delizia anche per gli occhi tanto è bella!! bravissima!!

    RispondiElimina
  16. Bellissimo post Loredana!
    Questa ricetta è strepitosa.
    baciussss

    RispondiElimina
  17. forse un giorno mi stuferò dei contest, ma finché dura mi godo l'entusiasmo e il gusto che sanno trasmettermi per la ricerca, la novità, la sfida con me stessa e per la scoperta di un sacco di cose che non conoscevo.
    bella questa storia del cuoco Vatel (che manco sapevo che aveva inventato la chantilly...) e bellissima la ricetta, che scopro adesso ed è fantastica!

    buon we! :***

    RispondiElimina
  18. non conoscevo questo metodo di cottura ma lo trovo delizioso! immagino il profumo che si sente ad aprire il barattolo, l'"annuso" è d'obbligo! Laura

    RispondiElimina
  19. Che bel post! Non conoscevo l'albanella, però mi piace tanto. Proprio da provare!
    Un bacio e buon fine settimana

    RispondiElimina
  20. bellissima ricetta e post molto interessante, brava Loredana! Io ultimamente sono un po' pigra! Presentazione eccellente! Baciiotti Helga

    RispondiElimina
  21. Ciao Lori, ho visto quel film tempo fa e ne sono rimasta vagamente sconvolta, Depardieu era il solito gigante inarrivabile, è un attore che mi piace immensamente. La tua ricetta poi mi ricorda il mio nome (in genovese diventa arbanella) e quindi questo post mi è particolarmente caro, un bacione a presto

    RispondiElimina
  22. ecchettidevodire :) WOW!
    senza parole bellissima ricetta e stupende fotografie.
    Baci, Chiara

    RispondiElimina
  23. lo riassumo in una parola sola....FANTASTICO!!!! :-)))) complimenti....

    RispondiElimina
  24. bello il racconto, la ricetta e last but non least, le foto. complimenti.
    irene

    RispondiElimina

Lascia un tuo commento se ti fa piacere :) Ti ricordo che se commenti con un account registrato ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.

Template by pipdig