Viste da vicino sono proprio come uno se le immaginerebbe, simpatiche, spiritose, creative, geniali,intelligenti e accoglienti...
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e per questo mese (St)Renne anche Greta, Simonetta, Mai e io.
Tra di loro sono stata bene, anzi benissimo, mi sono sentita davvero a "casa".
E adesso passiamo alla ricetta delle (St)renne per questo mese la mine-(st)renne's...cosa c'è di meglio di una ricetta antica?
Niente vellutate o potage, no no, sono andata sulla minestra per antonomasia, quella che è La minestra dalle mie parti , un nome che evoca subito un piatto.
Ancora ricetta tradizionale, ancora pizze de randinie...dobbiamo o non dobbiamo disintossicarci??
Ferrazzano è un paesino della provincia di Campobasso che ha come ricetta tipica proprio questo piatto, per info leggere qui.
La base di questa preparazione è sempre la pizza a cui si uniscono verdure, che dovrebbero essere di campo, ma se non si riuscissero a reperire, si possono usare tranquillamente altre verdure.
La "mbaniccia" di Ferrazzano
Per la pizza:
- 700 gr farina gialla macinata di fresco
- un pizzico di sale
- qualche cucchiaiata di olio evo
- acqua calda quanto basta
- un chilo tra verza e cime di rapa
- bollito di maiale (un piedino di maiale, carota, sedano e cipolla)
- "diavolillo" (peperoncino piccante)
- sale q.b.
Preparare il bollito con il piede di maiale ( la ricetta originale prevede l'utilizzo anche di una coda, di orecchie e una cotenna, che io ho omesso).
Raschiare con un coltello affilato il piede di maiale per eliminare tutte le incrostazioni, passarlo sulla fiamma del gas per bruciare le setole, quindi lavarlo abbondantemente.
Mettere in una pentola l'acqua, salarla, profumarla con la cipolla, la carota e il sedano e , appena bolle, immergervi il piede di maiale e fare cuocere, avendo l'accortezza di schiumarlo di tanto in tanto, fino a quando la polpa non inizierà a staccarsi dalle ossa.
Preparare la pizza: versare la farina in un'insalatiera, aggiungete l'olio,il sale e impastatela con tanta acqua calda fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo.
Versare in una teglia ben unta.
Cuocere in forno caldo a 200° per un'ora.
(Versione per chi possiede un camino:
Adagiare la pizza , aiutandovi con un coperchio, sulle foglie di castagno disposte sulla "liscia" calda del camino, copritela con la "coppa", cospargete su di essa la brace e fatela cuocere per un'ora).
Non appena il bollito è pronto rimuovere gli aromi e il maiale e versarvi le verdure, il "diavolillo", fare insaporire per venti minuti circa, versarvi i pezzi di pizza e, schiacciandoli con una forchetta, amalgamateli alla verdura.
E' molto pittorica l'immagine della donna che sforna, aiutandosi col "traville", la pizza che spicca col suo caldo colore giallo sole, incastonato nel marrone delle foglie, sul legno bruciacchiato della paletta.
Passando all'atto pratico della preparazione di questa pizza, tipica ed antica, le mamme di Ferrazzano ancora oggi usano ripetere alle loro figlie di non fare come "quella scema" che preparò la pizza e poi accese il fuoco sulla "liscia", ma di accendere almeno un'ora prima il fuoco sui mattoni e, quando questi saranno caldi, di pulirli con una piccola scopa di saggina.
A questo punto la liscia è pronta per accogliere la pizza che deve essere segnata con una croce sia per buon augurio, sia perchè in tal modo è più facile da dividere in quattro "quadrelli".
da La cucina molisana di A.M: Lombardi, R: Mastropaolo-vol.I
E con questa ricetta partecipo al contest delle Mine(st)renne's gluten free
e alla raccolta di Laura
Mi piaccionio moltissimo queste ricette delle tradizioni, io ne sono innamorato perchè si ritrovano i veri sapori. Questa poi con il maiale è sicuramente da copiare. ciao.
RispondiEliminaBuongustaio!!! ;)
EliminaQuando ho letto versione per chi possiede il camino ho avuto un attimo di profondissima invidia :) Bellissima ricetta Lory...affascinante!
RispondiEliminaProfumi e sapori d'altri tempi che scaldano il cuore al solo pensiero. La versione "camino" sarebbe un vero sogno. E' bello mantenere vive le nostre tradizioni, buona giornata
RispondiEliminaIo possiedo un camino!!
RispondiElimina:))
e non sai quanto mi piacerebbe farci questa zuppa così tradizionale, che sa di casa e d'inverno al calduccio.
un bacione!
Di questa pizza ne ho sentito parlare, ne fanno una simile anche qui (benevento), mentre la minestra la faceva mia nonna in questo modo ed ha un sapore unico, che sa di una volta.
RispondiEliminaComplimenti.
Che racconto emozionante!!! E che preparazione da acquolina...sono ancora a bocca aperta!!!
RispondiEliminaIn gamba le mamme moderne di Ferrazzano...;-)
Devo ammettere che questa proprio non la conoscevo, non si finisce mai di imparare. Una grande zuppa della tradizione!
RispondiEliminaFabio
Il camino non l'ho, ma mi consola il fatto che posso rifare questa meraviglia!
RispondiEliminaCara (st)Rennina è stato un vero piacere anche per me e sono sicura che anche per gli altri è così... epoi chissà se non rivinci?
Bellissima la storiella finale, simpatica e spiritosa! Complimenti a te che sicuramente meriti di far parte di questo gruppo di donne geniali, intelligenti, creative e spiritose! Con questo freddo la tua ricetta è ideale! Un bacione
RispondiEliminail piedino di maiale ecco... posso fare un brodo vegetale? lo so che non rispetterebbe più la tradizione ma io ecco proprio non ce la farei!
RispondiEliminapero quella pizza gialla gialla mMmM che goduria ;D! BRAVE a tutte Donne Meravigliose smack
Marianna, ti assicuro che è stata una bella prova anche per me...mia figlia correva per tutta la casa gridando "che schifo, che schifo!!!" :((
Elimina:"> ahahah anche io direi quella parola, pensa che non mangio nemmeno lo zampone a capodanno! @_@!!!
EliminaNon la conoscevo ma dev'essere davvero buona! :)
RispondiEliminatrovo che la parte divertente dei blog, oltre alla condivisione e la ricerca del particolare sia il fatto di conoscere persone nuove e di allargare i nostri orizzonti, anche a volte con un semplice sorriso....
RispondiEliminaps. vedo che sei su twitter, arrivo da te, visto che mi sono appena iscritta!
No, Artù non ci sono...è solo che quando ho inserito le condivisioni sui social n. c'erano tutte e tre le icone...sono solo su fb e , erp ora mi basta!
EliminaSono affascinata da questa ricetta e tu Loredana l'hai spiegata benissimo. Ottima scelta e un grande risultato...che bellezza potersela gustare in questa giornata di neve milanese...
RispondiEliminaun abbraccio, Vale
Nonostante sia molisana, non conoscevo affatto questa ricetta, salvata tra le mie preferite!
RispondiEliminaChe invidiaaa! Anch'io voglio conoscervi di persona!!!
RispondiElimina:))))
quante cose si imparano qui da te... è bello conservare le tradizioni, e riproporle con eleganza e amore...
RispondiEliminaciao lori, e... per il commento che mi hai lasciato ti rispondo solo con un sorriso e un abbraccio pieno di affetto!
buonaa!!! con questo freddo ce ne vorrebbe proprio una bella porzione! ;)
RispondiEliminabelle le ricette della tradizione! Complimenti per aver vinto il receptionist di gennaio!
RispondiEliminaSpery di "babà che bontà"
bravissima e complimenti per la vittoria del recipe-tionist! Baciotti e ronron Helga e Magali
RispondiEliminaCara Loredana è stato un gran piacere averti tra le strenne...... ci siamo divertiti , eh??!?!?
RispondiEliminami divertirei ancora di più se potessi degustare tutte queste zuppe e minestre dal vero!!! Baci, Flavia
Mi piace questa minestra antica che sa tanto di casa. :-)
RispondiEliminaBellisima e sicuramente buonissima la tua minestra. Amo la tradizione e sono felice quando le ricette che la rispecchiano vengono realizzate così bene ;-)
RispondiEliminaBaci
Anna Luisa
Grazie anche per questa!! Meriteresti un premio solo per aver dato qualche ricetta al Molise!! :-)
RispondiEliminaQuesta ricetta me la prepara sempre mia mamma ogni volta che torno a Campobasso. Posso assicurare che è buonissima!!Brava!
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