Come succede sempre, una volta tornata a casa ho subito pensato di provare a fare la ricetta,
peccato aver impiegato circa tre anni a mettere in pratica il buono proposito.
Non so se a voi capita, ma ho sempre tantissime ricette da voler provare, altre che poi prepotentemente provo subito e altre che restano nella lista dei desideri.
Questa era una di quelle, anche perchè quando uno prova una ricetta tipica regionale sul posto, difficilmente resterà soddisfatto poi della propria.
Cercando in rete mi sono imbattuta nella versione de Le pellegrine dell'Artusi.
Di tutte quelle che ho letto è stata la più convincente.
Sono sicura che ogni famiglia toscana avrà la propria ricetta, ma questa a me e mio marito è sembrata molto vicina a quella mangiata tanti anni fa, o semplicemente la distanza temporale dal primo assaggio ci ha permesso di crederlo.
Riconosco che preparata il giorno prima e gustata quello successivo è tutta un'altra cosa, migliora il gusto, la consistenza , insomma ideale da preparare in anticipo!
Ho modificato la versione riportata da Le pellegrine, adattandola, come sempre, a quello che avevo in casa.
Ho avuto la fortuna di reperire il cavolo nero e da lì è partito il tutto.
I fagioli zolfini non li avevo e ho usato dei borlotti.
Per il pane ho usato un pane a lievitazione naturale di quelli che mi preparo in casa, per tutto il resto ...c'è Master XXXX!!
La ribollita
- pane raffermo toscano ( Per me pane con lievito madre) Omettere se si hanno amici celiaci a cena o utilizzare pane glutenfree
- 1/2 kg di fagioli borlotti ( fatti cuocere bolliti con un po’ di salvia e aglio) zolfini nella ricetta originale
- 2 dl di olio evo
- 1 mazzo di cavolo nero
- 1/2 verza
- 2 carote
- 1 cipolla
- 1 porro
- 1 costola di sedano
- 1 pizzico di timo
- 100 gr di guanciale ( pancetta rigatina nella ricetta originale)
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- sale e pepe
In una pentola versare l'olio, il guanciale, una carota, il sedano, la cipolla tritati e far soffriggere.
Aggiungere il cavolo nero ( ho lasciato le foglie intere, la prossima volta le taglierò a pezzetti) e la verza tagliata a listarelle, il porro e la seconda carota a rondelle.
Passare metà dei fagioli con un mixer e versarli nella zuppa insieme all'acqua di cottura e al concentrato di pomodoro.
Cuocere per 30 minuti, aggiungere il resto dei fagioli e cuocere per altri 40 minuti.
A fine cottura aggiungere un pizzichino di timo, risulta un sapore piuttosto forte il primo giorno, mentre il giorno successivo si fonde benissimo con il resto della zuppa.
Creare degli strati di pane e zuppa e lasciar riposare per un giorno.
Per gli amici GF , invece, lasciar riposare la zuppa un giorno e procedere come segue, naturalmente, se non si è utilizzato il pane, la "patina " non si formerà, ma la zuppa è ottima ugualmente.
Il giorno successivo far scaldare dell'olio in padella, unire la zuppa, mescolare con energia fino a quando non formerà una patina sul fondo, "ribollendo"!
E buon appetito.