Sottotitolo : Come prendere coscienza di essere provinciali con un viaggio a Roma.
Vivendo in una cittadina minuscola in cui con un'ora a piedi l'attraversi tutta, ci si sente un pò persi a mettersi in viaggio con la propria auto per la capitale.
Come tutti i provinciali che si rispettino anche io e il marito ogni volta che abbiamo affrontato tale viaggio, ci siamo serviti del treno o dell'autobus, la macchina MAI.
Stavolta non abbiamo proprio potuto evitarlo.
Il panico è iniziato già all'uscita dal casello, avendo indicazioni approssimative sul percorso,comunque da intelligentoni privi di navigatore o altre diavolerie simili, usiamo un sistema antiquato, ma sempre efficace ( più o meno): domandare agli indigeni.
Certo che chiedere le indicazioni precise trovandosi dalla parte opposta della città è risultato un pò complicato, abbiamo beccato, nell'ordine:
- Professionista in Suv, parcheggiato su piazzola deserta, intento in conversazione telefonica animata.
- Coppia madre-figlio a piedi al semaforo
- Turisti
- Vigili urbani
- Carabinieri
- Vada sempre avanti, faccia la rotonda e chieda (!!!)...ma un navigatore non l'avete??? ( e se ce l'avevamo chiedevamo a te????)
- Mah! Stai proprio da n'altra parte e che te devo dì?? Prova a chiede! ( e secondo te cosa stiamo facendo???)
- Spiacenti non siamo di qui
- Ma che indicazioni avete?? No è perchè da qui state proprio lontani, comunque andate avanti, Piazza Venezia, girate a sn, un ponte, un cavalcavia, girate a destra ecc ecc, via Nazionale, la percorri tutta , sempre dritto dieci minuti e sei arrivato.
Dopo aver girato per il centro di Roma nel giorno di sciopero dei mezzi pubblici, per giunta con un inizio di pioggia, arriviamo all'imbocco di via Nazionale e cosa leggiamo?
Varco elettronico ATTIVO!!!
SCKREEECH!! Macchina inchiodata.Frecce d'emergenza.
Imprecazione in aramaico antico del coniuge e discesa precipitosa dall'auto, approfitta della volante dei Carabinieri che lo tranquillizzano:
Vada, vada, poi passà...
-E se poi mi arriva la multa?
Si, ma te fai fa il certificato all'ospedale e tutto è a posto!
...sarà!
Dopo 10 minuti ci troviamo di fronte ad un'indicazione e lì ho dubitato fortemente sulla sanità mentale mia e dell'autista e sugli effetti dell'aria romana, di colpo non riuscivamo più a dare la giusta interpretazione ad un cartello stradale elementare sinistra: altre direzioni; destra:ospedale.
Nuova fermata, ariquattro frecce, aridiscesa per chiedere informazioni al chioschetto proprio lì davanti, vi assicuro che avrei proprio voluto vederla la faccia di chi ha dovuto rispondere, ci sarà stato un non verbale fantastico ( Ahò! Ma che nun ce vedi??? )...ovviamente siamo andati a DESTRA!
Arriviamo sani, salvi e in ritardo di un'ora e mezza.
Tutto questo il giorno precedente il 1° Maggio a Roma.
Mai trascorso un primo maggio a Roma, quest'anno si e per proseguire nel voler essere provinciali forever il marito, al telefono, mi chiede: " Ma che si sente il concerto da dove stai??"
Si, come no! Un concerto di campanelli, sirene d'ambulanza e suoneria del cellulare della mamma della bimba, nel letto accanto a quello del piccolo, che si è presentata subito con la simpatica voce di Bombolo : Tzè! Tzè! C'hai un messaggio...ma voi risponne o risponno io?
A ognuno la suoneria che si merita!
E l'avventura prosegue.
Cameretta angustissima con 4 letti con 4 bimbi e relative mamme, una sedia in plastica rossa ciascuno che entra appena accanto al letto e in un verso solo, facendo attenzione a tenere le gambe di lato per non restare incastrati.
L'orario delle visite diventa da panico. Accanto ad ogni bambino: padre, madre. cuginetto vociante, zia-amorebellodeziacheseierpiùbellodetutti, nonna,nonno e parentela non meglio identificata.
Per me unico legame con l'esterno il MIO cellulare, modello "antico", uguale a quello del suocero perchè proprio non ce la faccio a convertirmi alla tecnologia e poi, almeno, se cade non mi si rompe...sacrosanta verità , tranne che se cade nell'...ACQUA:
E quando dimostrare questo? Naturalmente in ospedale .
Bagno di 1 mt. X 1 mt. ( vabbè 1mt. X2) solo lavandino e tazza, con bimbo flebomunito e telofonino nella tasca posteriore dei jeans.
Penso bene, dopo la creatura, di approfittare anche io di una tale salle de bain...peccato che nell'abbassare i pantaloni il telefonino si tuffi di testa nel WC!!
Aiuto!!! Che schifo...no, ancora non la facevo, ma intanto lo vedevo boccheggiare e esalare ultime bolle di ossigeno in superficie.
Scatto rapidissimo, ripescaggio e smontaggio per inizio manovre di rianimazione.
Via sportello posteriore, via batteria, fuori sim card.
Anche la parte anteriore viene smontata e proseguo con l'asciugare ogni singola parte.
Provo a riassemblare .
Il monitor dà piccoli cenni di vita, occorre una ricarica e prontamente collego la batteria che sembra funzionare ad intermittenza.
Qualcuno prova a chiamarmi e la suoneria non esiste più, è diventato un debole gracidio...e ci credo, con quel tuffo!
Conclusione: il maritino (arrivato proprio in quel momento con il treno, in ritardo per un incidente che lo lascia in un'altra stazione, naturalmente lontanissima!) prontamente cede a ME il suo gioiellino, che riesco ad usare solo per chiamare, rispondere e inviare sms, portandosi dietro il pezzo d'antiquariato agonizzante e ancora un pò umidiccio.
E io? Io mi tengo l'intruso sobbalzando ad ogni attacco di melodia Nokia Tune, sulle spine fino a quando non sento una voce all'altro capo...vabbè un'impedita, ma che ci posso fare?
E a peggiorare la situazione ho anche perso tutta la rubrica che non era memorizzata sulla sim e a memoria so giusto quei 4/5 numeri fissi.
Così ogni chiamata è una sorpresa...chissà chi sarà? Ah, mamma, sei tu!
La faccio finita qui, nonostante ce ne sarebbero state altre da raccontare, riflessioni sul come ognuno di noi si porti dietro il proprio mondo anche all'interno di un ospedale.
Chi con la mega scorta di pizze, rustici e biscottini "Hai visto mai dovessi avere fame!"
Chi portandosi il cuscino personale da casa per assicurarsi sogni d'oro.
Non racconto delle notti brevissime con sveglia prima dell'alba per misurare la pressione e il peso, da parte di una suora dal volto angelico e riposato, nonostante le ripetute notti passate su e giù per il reparto, nè delle giovani dottoresse (sono io che invecchio o ci sono sempre più giovani donne? per citare una frase del libro letto in ospedale) gentili e premurose, multietniche e multiconfessionali (che un velo islamico su un camice bianco a noi provinciali fa un certo effetto!).
Nè racconto della meravigliosa veduta di Roma dal Gianicolo ( di fronte l'entrata dell'ospedale, non è che me ne sia andata a spasso!) alle 6,30 del mattino, con una luna piena e una leggera foschia che lasciava intravedere i tetti, le sagome di alcuni monumenti e le varie cupole, che mi ha fatto pentire di non avere una compatta in borsa o anche un cellulare un pò più moderno ( questo prima del tuffo nel WC!).
E volentieri tralascio i particolari sulla raccolta di un campione coprocolturale richiesto da giorni e ottenuto a fatica che, una volta consegnato, imbarattolato, viene osservato e..."Ma è troppo!!!"...
E che facevo? Lo tagliavo con il coltello???
L'avventura è terminata dopo 5 giorni, lontana da questo mondo virtuale, lontana da fuochi, fornelli, mani in pasta e riviste di cucina.
Unico accenno culinario quello della vicina ( si, quella di Bombolo) che ha ricordato la gita fuoriporta del 1° Maggio a pane, fave e pecorino.
Ecco la mia proposta, mentre riaccendo i fuochi e inizio a dare gas, direttamente dalla scampagnata romana.
- Pane
- fave fresche
- pecorino romano...e buon appetito!
Spero che adesso stiate tutti bene, compreso il telefonino :-P
RispondiEliminaE che dire di fave e pecorino? Ho la bocca piena e non posso parlare!
Mamma mia che avventura!!!
RispondiEliminaBentornata :-)
che avventura esilarante... forse. Ciao
RispondiEliminaEsilarante...c'è sempre il lato comico in ogni cosa! ;)
EliminaSpero che per il bimbo si sia risolto tutto nel migliore di modi. A me stamattina, con l'avventura romana, hai regalato molto più di una risata :)) Un bacione, buona settimana
RispondiEliminaP.S. ma il cellulare è poi sopravvissuto al tuffo?
Si, ed è più arzillo di prima ( parlo del cellulare!!)
EliminaCarissima Loredana, spero davvero che il tuo ometto sia in gran forma adesso. Ti ho pensata e mi sono chiesta cosa fosse successo leggendo i tuoi interventi su FB. Pero posso dirti che conosco le dinamiche della vita nella capitale avendo interagito spesso con autoctoni e burini (alla cui categoria io mi vanto di appartenere avendo tutto il parentado residente a Monterotondo) e mi sono fatta delle sane risate leggendo le vostre avventure...un meritato requiem al tuo cellulare, povero. Si sarebbe meritato una morte piu degna tipo esalazione dell'ultimo barlume di batteria. Altro che tuffo! Ti abbraccio forte forte. Pat
RispondiEliminaE invece, cara Patty, il cellulare si è ripreso e gode di ottima salute!!! ;)
EliminaIo ci ho vissuto per anni e nonostante questo ancora provo una certa angoscia tutte le volte che ci torno, nonostante sia bella da perdere il fiato, proprio non riuscivo ad abituarmi ai mille vincoli che ti impone...per cui ti capisco benissimo...spero che il tuo "nanetto" stia meglio un bacione forte Lory ciao :)
RispondiEliminaRoma in macchina dev'essere proprio un'impresa da Donna Avventura! Tu sei riuscita a trovare il lato comic/positivo in tutto ciò che ti è capitato! Brava Loredana e grazie per questo stralcio di vita spassosissimo ! un abbraccio a te e al tuo piccolo!
RispondiEliminaTesoro mio, che dirti? Scusa, ma mi hai fatto morire dalle risate!!! Sei troppo forte, questo racconto avrebbe stravinto (nonostante tu abbia vinto con le mutande) su tutti quelli inviatimi!
RispondiEliminaNon posso aggiungere altro, ormai Marianna e io ti abbiamo tartassato con i nostri racconti "metropolitani"! Roma è bellissima, sì, ma viverci è un inferno! :-/
Un bacio grande e spero stiate tutti bene :D
Per fortuna che hai trovato il lato comico della situazione, altrimenti saresti impazzita. Negli anni ho imparato a farlo anche io, anche se devo ammettere, a volte è dura ^_^!!!!
RispondiEliminaPerò, ad essere sincera, mi hai fatto morire dal ridere ajajaj, hai descritto egregiamente una tipica giornata Romana!!!! Tsè tsè ajajajaj!!!
Un bacione ♥♥♥ smack
Io in ospedale ci ho passato 7 giorni a cavallo di Pasqua con il mio Alex con broncopolmonite. Ogni volta che il bimbo affianco veniva dimesso avevo il terrore che arrivasse qualcuno a.con malattia contagiosa b.poco pulito c.poco educato. Mi è andata bene ...
RispondiEliminaCome detto a Patty, mai mangiato le fave. Da provare sicuramente. Un abbraccio
Cara spero che adesso il tuo ometto stia bene :-)
RispondiEliminaIn questa disavventura romana sei riuscita anche a trovare il lato comico, Roma è magica! Buon inizio di settimana cara :-)
Mi hai fatto schiantare!! sei troppo forte anche nelle avversità! Le adoro le fave il pecorino.... il sla ee dil pepe.. mmmmmmmmm che bbbbuone!! Paola
RispondiEliminaIn effetti ho notato la tua assenza ed ero preoccupata ... Spero abbiate avuto delle risposte e che il tuo cucciolo stia bene, dal post ho appreso che il secondo paziente si è ripreso benissimo dal tuffo! Un bacione Helga
RispondiEliminaL'importante è trovare sempre il lato comico delle situazioni, anche le più drammatiche! Buone le fave col pecorino!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Loredana spero che il tuo bambino stia bene...con una mamma coe te di sicuro è stato allegro...sai le fave con il pecorino è una delle cose che ho imparato ad amare da quando vivo qui in abruzzo ;)adesso sono diventata dipendente !!!
RispondiEliminaSpero che il bimbo stia bene adesso!! E' sempre positivo prendere le cose con ironia... devo dire che il post mi ha strappato decisamente qualche sorriso :)
RispondiEliminaNon riuscirò mai più a percorrere le strade di Roma, capirai abito in un paese di 8000 abitanti!. Mi è bastato quando mio padre è stato ricoverato al Gemelli e da casa di mio fratello per andare a trovarlo occorrevano 2 ore di traffico malefico, quanto mi è costato, mai più!
RispondiEliminaSpero che il cucciolo ora stia bene, ho visto che il cellulare si è ripreso dallo choc di essere caduto dove proprio non avrebbe voluto più che per l'impatto.
Boooone le fave col pecorino, la morte loro!
Ti abbraccio!
Lo so che hai raccontato un momento difficile, ma come sempre succede quando lo si sente o lo si legge, io mi sono fatta un bel mucchio di risate. E ti ho immaginata Lori perché quando mia mamma si è rotta il femore tutto quello che non è successo a te, è successo a me. Si vede che gli ospedali ispirano! Per fortuna che se le raccontiamo e riusciamo a riderci su, vuol dire che tutto è andato bene. Se mai ci incontreremo, avremo da raccontarci anche queste. Intanto ti abbraccio e mando un bacione al tuo piccolo. A presto ( e doveroso e riverente pensiero alla signora che ti ha suggerito questo piatto semplicissimo e buonissimo)
RispondiEliminaDa "provinciale" e sprovvista di navigatore( pensavo di essere l unica!) ti capisco :-) quando entro in una grande città panico!!! E noi invece la multa l abbiamo presa! Sembrano quelle avventure alla Fantozzi che ti dici beh non può andare peggio e invece si! L importante e' che finisca tutto per il meglio:-) e che dire delle fave gustose e semplici tutte da mangiare! Baci
RispondiEliminaChe avventura... E' bene quel che finisce bene. Anche dalle mie parti si mangiano le fave con il pecorino e il salame.
RispondiEliminaCara dolcissima Lory e fortuna che ci sono fave pecorino ad allietare il finale!
RispondiEliminaSei stata spassosissima nel tuo racconto, e mi sono immaginata perfettamente tutto!
Per la raccolta della copro... Ehm ehm, t'assicuro che ne so qualcosa...
Sono felicissima di averti riletta mi sei mancata e spero che nel tuo paesino "provinciale" voi ritroviate la serenità e l'armonia della rassicurante routine quotidiana ;)
Un abbraccio gigante!
<3
cara immagino che venire a Roma per chi non è abituato ad una grande città deve essere panico totale. poi per giunta per il concerto del 1° maggio!!! la prossima volta fai un fischio magari potrei darti indicazioni più precise ...fave e pecorino però ti rimettono in pace...baci
RispondiEliminaCara Loredana, mi dispiace che abbia avuto queste disavventure, che sebbene non siano state cose gravi, in un luogo in cui ci sentiamo "forestieri" alzano la media dello stress!!!
RispondiEliminaPure io sono "provinciale" e un pò montanara, e quando capito a Milano (sicuro non ci guido) mi sento persa. Quando ero stata con mia madre all'ospedale di Berna, dove per arrivare in un determinato reparto ti dicevano di seguire la linea di un determinato colore sul pavimento, in più parlavano quasi solo tedesco e lei non capiva nulla, era veramente frustrante.
Spero che il tuo bimbo stia meglio, vi faccio tanti auguri.
che belle queste fave! Le ho appena scoperte, e sono delle piccole opere d'arte anche per la vista..
buona serata!!
Mi dispiace che la tua avventura a Roma non sia stata come quelle di ogni turista..spero si siano risolte un pò di cose..
RispondiEliminaRicetta semplice, genuina e simpatica!
foto splendide!
Un bacio, a presto
Kika
A Roma ci sono nata, ci sono vissuta 34 anni, ci vado ogni giorno per lavoro... e ancora impreco davanti a tutto quello che tu hai raccontato (perché anche a noi romani accade tutto questo!) Ma nello stesso tempo l'adoro... come le fave, il pane e ... il pecorino! E in tutto questo ... trambusto... spero che al bimbo sia andato tutto ok!
RispondiEliminaprima di tutto spero che il piccolo stia bene! e poi ...immagino le difficoltà che hai incontrato...ma mi hai fatto morire dal ridere con la storia del cellulare! troppo forte!
RispondiEliminaintanto...fave pane e pecorino....è l'antipastino che mio marito si concede quasi tutti i giorno finchè ci sono le fave! belle foto!
bacioni
da romana ti dico... benvenuta all' inferno............
RispondiEliminacomunque sei una grande... in tutto ciò che a me fa saltare i nervi tu ci hai trovato il modo per strappare due risate a chi legge delle tue disavventure :O)
un bacio!
Guarda... dal mio periodo romano mi sono portata dietro il panico da autostrada nato sul raccordo e il desiderio smodato di ritirarmi a vivere in una cittadina piiiiiiiiiccola-piccolissima... bellissima città roma, ma quant'è difficile!
RispondiEliminaper il resto il tuo racconto esilarante, denso e concitato sarebbe ricco di spunti da commentare uno per uno... beh, magari qualcuno no!, ma aspetto di vedere le tue prossime ricette... sarà stata pure una astinenza forzata, ma tra fave e albe romane secondo me te ne saranno venute in mente delle belle mentre eri lì!!!
:*
roberta
ps. le cose più importanti spero che adesso siano tutte risolte. baci al piccoletto ^_^