Per me, così come per molti ,
i ricordi più belli legati al Natale risalgono alla mia infanzia.
La mia è stata un'infanzia felice, vissuta in una famiglia normale, con due genitori attenti e affettuosi che hanno sempre messo la famiglia al primo posto, e un fratello e una sorella con cui ho condiviso grandi risate e tremende liti.
Anche io ho un ricordo particolare legato al Natale, un ricordo così intenso e profondo, che niente me lo potrà portare via.
L'ambiente è quello di un appartamento negli anni '80...inizi anni '80.
Pomeriggio della vigilia di Natale.
La mamma è ai fornelli, cucina, frigge, spadella e suda.
Io sono seduta su una sedia, con un gomito sul tavolo e la testa sostenuta dalla mano, un pò annoiata e un pò trepidante...è pur sempre la vigilia di Natale e aspetto i doni, ma ancora di più la gioia del donare i miei regalini , comprati e nascosti con cura nell'armadio in disordine, tra magliette arrotolate e pantaloni alla rovescia.
Ma è ancora presto e non so cosa fare...chissà dove saranno mio fratello e mia sorella, nel mio ricordo non li vedo, mentre continuo ad esserci io in cucina con mia madre...la tv trasmette l'ennesimo episodio di Happy Days e io sorrido e quasi mi innamoro di Richie Cunningham, ma forse anche di Fonzie...in fondo è simpatico anche se un pò bullo.
Però mi annoio...la mamma mi guarda, tra un merluzzo fritto e le vongole da sgusciare:"ma perchè non uscite un pò??...Ginoooo!!! (il mio papà) Dai esci con Loredana, così posso finire di preparare".
-Allora Dadà, usciamo, andiamoci a fare una bella passeggiata.
Controvoglia indosso cappotto sciarpona e cappello e esco dal tepore e profumo della mia casetta nel buio di un quartiere di periferia, chissà perchè anche il freddo era più freddo nella mia infanzia.
Niente luminarie, all'epoca, poche vetrine illuminate, e quei pochi negozi già con la saracinesca abbassata.
"Andiamo in centro, va bene, Dadà? E sai che facciamo? Contiamo tutti gli alberi di Natale che vediamo!"
E iniziamo ad andare io e il mio papà, mano nella mano, con il naso per aria a rubare il calore delle finestre accese con gli alberi illuminati dietro, che tanto stasera è la vigilia e si può anche non pensare alla bolletta.
Avanziamo, passo dopo passo, verso il centro, mi piace il buio di dicembre, la luce dei lampioni quasi non ce la fa, ma ci sono gli alberi di Natale, li vedo, li conto.
"Papà, guarda quello che bello! Che belle luci!!"
"Papà, eccone un altro, ma come è grande!"
E poi gli odori, qualcuno prepara la brace per l'anguilla, qualcuno ha già iniziato ad arrostirla, il profumo si spande intorno...inizio ad avere l'acquolina e sono pure un pò stanca.
"Papà, torniamo a casa ? ( saranno tornati i mie fratelli)"
"Si, si ora andiamo, ma aspetta compriamo un pò di frutta martorana...guarda questa come è bella, dai prendiamone una per la mamma".
E con l'ultimo acquisto della vigilia, che non poteva che essere una golosità, conoscendo mio padre, ci riavviamo verso casa, sempre mano nella mano, sempre naso in su per annusare e occhi spalancati sulle luci colorate.
Oramai il tempo è trascorso, non vedo l'ora di rientrare a casa, con l'albero acceso e i pacchettini da tirare fuori,quasi mi viene la voglia di correre, ma alla fine arriviamo.
Entriamo e finalmente il profumo del Natale mi avvolge...respiro a pieni polmoni, ecco , questo è il Natale, ha questo odore, e già ne pregusto il sapore...ci sediamo a tavola, siamo tutti elettrizzati e io non riesco a mangiare quasi nulla, quasi...non ho mai rinunciato, neanche negli anni a venire, a quella che per me è la ricetta di Natale , un contorno arricchito che non so da chi è stato inventato, nella mia famiglia, ma che noi figli abbiamo ereditato e tramandato e che non manca mai sulla tavola della vigilia, altrimenti non è Natale.
Peccato che oggi gli alberi non li conti più nessuno.
I finocchi al formaggio
( per 4 persone)
- 6 finocchi
- 500 ml latte fresco
- 50 gr burro
- 200 gr fontina valdostana
- sale
Mondare i finocchi, tagliarli a spicchi e lavarli.
Farli sgocciolare bene.
In una larga casseruola sciogliere il burro e versarvi i finocchi, cercando di non sovrapporli troppo, far soffriggere brevemente e coprire i finocchi con il latte, aggiustare di sale e lasciar cuocere fino a quando il latte non sarà quasi completamente assorbito.
Spegnere il gas e ricoprire i finocchi con fettine di fontina, coprire con il coperchio e lasciare che il calore stesso fonda il formaggio.
A questo punto scoprire, annusare e gustare e...Buon Natale, da Gino e Dadà!